Nevskaya Manufaktura: 10mila metri quadrati rasi al suolo da un incendio.
Giorni di terrore e puro sgomento sono stati quelli del 12 e 13 Aprile a San Pietroburgo, in Russia. Dalla mattina del 12/04, infatti, l’edificio storico, sede dell’ex fabbrica Nevskaya Manufaktura, è stato raso al suolo da un incendio indomabile. Tre mila sono stati i pompieri coinvolti per riuscire a sedare le fiamme, tra di loro uno è deceduto, altri due sono ricoverati in ospedale e versano in gravi condizioni.
Tutte le persone all’interno dello stabilimento sono state prontamente evacuate, appena prima che crollasse parte del tempo e cedesse il pavimento. Le cause dell’incendio sono ancora sconosciute. Tuttavia, il direttore è in stato di fermo e le indagini sono in corso.
L’edificio storico
Il grande edificio venne costruito nel 1841, divenne subito icona della manifattura russa e della citta di San Pietroburgo. É sopravvissuto indenne a
quasi due secoli e due Guerre Mondiali. La struttura era un tratto distintivo della città: si ergeva imponente sulle sponde del fiume Neva.
Fu gestito dal governo dello zar Nicola I durante il periodo sovietico, poi venne privatizzato nel 1992. Da quell’anno venne impiegato solo in parte nel settore della produzione. La restante area venne abbandonata o riqualificata. Dal 2001 la struttura venne aggiunta alla lista dei siti storici e culturali della città.
L’industria nella Russia zarista
All’epoca della costruzione dell’edificio, era al trono di Russia lo zar Nicola I, il quale era convinto di dover governare il suo popolo con ogni sistema necessario. L’alba della fabbrica simbolo della città di San Pietroburgo, si ha nel periodo delle grandi trasformazioni sociali che interessarono, non solo la Russia, ma tutta l’Europa. Ad onore del vero, l’impero zarista non era incline ad uno sviluppo industriale, perché credeva che uno sviluppo interno sarebbe potuto sfociare in una rivolta civile. Tuttavia, se l’impero non si fosse sviluppato, avrebbe corso il rischio di rimanere indietro rispetto alle altre potenze mondiali.
Per questo motivo, lo stato decise di finanziare il settore siderurgico e finanziario, tanto da far rientrare la Russia nel secondo stato per industrializzazione negli anni che precedettero il XX secolo. Alla fine del secolo XIX, i maggiori centri industriali si trovavano nelle città più importanti. A Mosca, infatti, vi fu un grande sviluppo dell’industria tessile. San Pietroburgo vide l’affermazione del settore metallurgico (in cui rientra la Nevskaya Manufaktura) , mentre a Baku si scoprirono dei giacimenti petroliferi molto importanti.
Proprio per l’importanza che ebbe la costruzione e il funzionamento della fabbrica Nevskaya Manufaktura, oggi la Russia piange un pezzo di storia e si unisce al dolore della famiglia del pompiere morto nelle fiamme. Inoltre, un grazie va, certamente, ai 3 mila vigli del fuoco. Grazie a loro che hanno domato l’incendio, sono salve le vite che si trovavano all’interno dello stabilimento al momento dell’incendio.
Mariachiara Grosso