Neutralità climatica entro il 2050: la Polonia non sottoscrive

ursula von der leyen neutralità climatica COP25

Il Consiglio Europeo raggiunge una accordo sul clima: la neutralità climatica diventa un obiettivo per il 2050.

Lo annuncia in tarda serata il Presidente del Consiglio Europeo Charles Michael, ribadendo l’impegno di tutti gli stati membri per conseguire un ambizioso e importante traguardo come quello della neutralità climatica.

Il vertice di madrid COP25

I lavori per 196 paesi dell’Unione sono iniziati il 2 dicembre, inaugurati dal discorso del Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres. Parole dure quelle del Segretario che in un tweet ha dichiarato “Il pianeta sta reagendo. Il cambiamento climatico si è trasformato in una emergenza climatica globale”.




D’altronde, dati alla mano, gli ultimi cinque anni hanno rappresentato una vera e propria emergenza mondiale: gli anni più caldi mai registrati con livelli di CO2 raggiunti che superano le previsioni.

Guterres rincara la dose “Il permafrost dell’Artico si sta scongelando 70 anni prima delle proiezioni”.

Allarmismo giustificato?

I grandi cambiamenti climatici sono necessari alle trasformazioni del pianeta Terra. Senza di essi, la vita non si sarebbe evoluta nella forma che conosciamo oggi. Grandi glaciazioni e periodi di caldo si sono alternati ciclicamente. Ad allarmare però attualmente rimane il fatto che tali cambiamenti non avvengono conn gradualità, dando vita a fenomeni atmosferici estremi e mettendo a rischio specie animali e vegetali.

La necessità da un lato sembra essere quella di spostarsi verso forme più sostenibili di produzione energetica, dall’altro di favorire la green economy, con modelli di assistenzialismo e produzione orientati verso le esigenze sia dei lavoratori, sia del pianeta.

Un impegno che vede l’Italia prendere un posizione ben salda in termini di educazione climatica. Qualche giorno fa Lorenzo Fioramonti, Ministro dell’istruzione, dell’Università e della Ricerca, dichiarava:

“I giovani pretendono che i governi prendano i cambiamenti climatici più seriamente. Ci sono molti ambiti della società dove possiamo intervenire: l’educazione circa questi temi deve essere parte di una risposta nazionale e internazionale agli importanti e grandi problemi dei nostri tempi”.

La Polonia decide di non firmare

Se da una parte Ursula Von Der Leyen, Presidente della Commissione Europea, esprime soddisfazione sull’accordo e si congratula per le posizioni prese dagli stati membri, dall’altra uno stato in particolare sembra non condividere l’entusiasmo generale. La Polonia infatti, per voce del suo Primo Ministro, ricorda che i tempi di transizione a forme energetiche e produttive diverse e dunque di neutralità dal carbonio, devono avvenire rispettando i tempi di sviluppo degli stati considerati.

Nonostante la presa di posizione polacca, Angela Merkel sembra ottimista, precisando che la Polonia seguirà gli altri stati in tempi leggermente più lunghi, senza però modificare gli impegni sulla neutralità climatica presi dalla Commissione.

Chiara Nobis

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