Nestlé è finita nuovamente nella bufera, le sue attività estrattive in America sono finite nel mirino degli attivisti.
La Nestlé è accusata di star prosciugando i torrenti americani, e in particolar modo il torrente di Strawberry Creek, con un’aggressiva attività estrattiva.
Torrenti in bottiglia
Come si legge su The Gaurdian solo nel 2018 la Nestlé ha sottratto ben 45 milioni di litri d’acqua dal torrente Starwberry Creek che ha poi prontamente rivenduto in bottiglie di plastica con un ritorno economico di circa 7,8 miliardi di dollari.
Non solo l’attività estrattiva dell’azienda sta impoverendo fiumi ed ecosistemi ma contribuisce al globale inquinamento da plastica, per questo motivo la Nestlé è da anni al centro della bufera.
L’intervento federale
Lo Stato Federale sta indagando sull’attività della multinazionale per accertarsi che la sua attività di estrazione sia avvenuta secondo norma.
Tuttavia, dopo un’iniziale intimidazione il servizio forestale ha approvato alla Nestlé un permesso di cinque anni che gli consente di continuare ad utilizzare i territori federali per l’estrazione di acqua.
La risposta della multinazione
Il gruppo Nestlé, che possiede ben 51 marchi, ha respinto ogni accusa, affermando di operare responsabilmente e secondo le norme vigenti.
Tuttavia questo non è bastato a calmare gli animi, anzi: la multinazionale viene definita come una compagnia predatoria interessata esclusivamente a un ritorno economico.
L’azienda viene infatti accusata di lavorare strategicamente su due fonti: da una parte si rivolge a comunità in difficoltà con la promessa di posti di lavoro, dall’altra attraverso donazioni cerca di amicarsi i funzionari dei piccoli centri.
L’appoggio dei funzionari
Stando a quando rilevato da Food and Water Watch pare che la Netslé abbia donato ai politici del Maine ben 634.000 dollari dal 2001 al 2012.
A quest’ingente somma vanno aggiunte ulteriori donazioni a squadre locali, boy scout e sponsorizzazioni di altro genere.
Il guadagno della multinazionale? Stando a quanto dichiarato dai Giudici del Maine esiste un accordo che permette alla Nestlé di estrarre da un pozzo di Fryeburg ben 75 milioni di galloni d’acqua all’anno per i prossimi 45 anni.
Questi dati si riferiscono soltanto al Maine, la multinazionale ha infatti in piedi diversi accordi.
Nel Michigan, ad esempio, la multinazionale pompa 1.100 galloni d’acqua al minuto in diversi pozzi.
Gary Earney, pesanti accuse
Gary Earney, ex leader del Servizio Forestale, è sceso in campo contro la multinazionale.
Earney tra il 1984 e il 2007 si occupato dei permessi rilasciati alla Nestlé per l’estrazione dell’acqua ed ha affermato che per via degli ingenti tagli di budget per il Servizio Forestale era pressoché impossibile monitorare l’attività della multinazionale.
Nello stesso periodo la multinazionale svizzera ha fondato un’associazione senza scopo di lucro per finanziare l’attività del Servizio Forestale.
Per mettere a tacere le voci su un eventuale accordo informale tra Nestlé e il Servizio Forestale è sceso in campo il portavoce dell’azienda, Alix Dunn. Dunn ha affermato che la generosità della multinazionale è stata travisata.