Neofascisti a Macerata
Aria tesa a Macerata dopo i fatti di cronaca dei giorni scorsi.
Non basta la morte di Pamela e il tentativo di strage messo in atto dal “neofascista” Traini a colpire al cuore il capoluogo marchigiano.
Una cinquantina di neofascisti di Forza Nuova, speculando sull’accaduto e in sostegno al criminale Traini, violano lo stop del Questore. Armati di odio ed ignoranza cercano di entrare in Piazza della Libertà (che ironia), ma le forze dell’ordine intervengono e dopo qualche manganellata, portano in questura una decina dei manifestanti capeggiati da Roberto Fiore.
Rischiano ora una denuncia per aver violato le disposizioni del questore, dopo il divieto emanato dalla prefettura.
La manifestazione del gruppo di estrema destra aveva però un’altra destinazione: Piazza Oberdan, dove ad attenderli c’erano gruppi di sinistra, che a colpi di slogan antifascisti hanno impedito il passaggio del corteo che si è così diretto verso piazza della Libertà.
I due gruppi si sono poi incontrati e insultati vicendevolmente divisi da un cordone di polizia.
Siamo pur sempre in campagna elettorale
La sinistra italiana che ha la compattezza di un wafer, si spacca in due: chi vuole la manifestazione antirazzista in programma sabato 10 febbraio e chi dice che è meglio di no.
Intanto Salvini prende la palla al balzo per dirne una delle sue: “L‘Islam non è compatibile con la costituzione Italiana” ma l’ intellettualmente poco dotato Matteo non si rende conto che se la religione Islamica non è compatibile, non lo sono neanche le altre religioni Abramitiche, come ad esempio la cattolica o ancora di più quella ebraica. Ma Salvini che ne sa e se lo sa non gli interessa… l’importante è il basso populismo che “acchiappa voti”.
Fratoianni e Civati scrivono a Gentiloni e Minniti definendo lo stop al corteo “sbagliato e pericoloso“. Berlusconi invece, parla di sicurezza promettendo che con il governo di centrodestra i militari presidieranno le strade. “Lallero, che bella prospettiva”
La manifestazione antirazzista si farà
L’Anpi nazionale accoglie l’appello del primo cittadino di Macerata che per motivi di sicurezza chiedeva di annullare tutte le manifestazioni in programma. Assieme all’Anpi, che pur non partecipando, incita a non impedire la manifestazione, anche ARCI e CGIL che non scenderanno in piazza, confermando invece la loro presenza per la manifestazione del 24 febbraio a Roma.
Manifestare è un diritto, il fascismo è un crimine
Annullare tutte le manifestazioni equivarrebbe a mettere sullo stesso piano fascismo e antifascismo, condanna e liberazione. In un paese che piange ancora oggi, le vittime della brutalità e della stupidità fascista, ignorare il reato di apologia significa essere complici e se il complice è lo stato, lo stato è “fascista.”
Non si può tollerare che gruppi di evidente stampo fascista siano liberi di insultare la memoria, il sacrificio di troppi, il buonsenso, la cultura, l’intelligenza, la nazione, la democrazia, la legge…
È assurdo che ci si debba porre il problema di disturbare con gesti di civiltà e progresso, chi ha deciso di sposare delle idee nate già obsolete e criminali.
Nessuno ha nostalgia dell’epidemia di spagnola “almeno si spera”, e nessuno si preoccupa della sensibilità dei criminali quando si fanno manifestazioni in nome della pace, il fascismo è un crimine e come crimine va trattato. La tolleranza e il buonismo nei confronti di questa gente, non sono producenti.
“Noi non abbiamo il dovere morale di assecondare i neofascisti, ripetiamocelo. Ma abbiamo il dovere morale di aiutarli, e di aiutarli veramente ad uscire dal 1940”
Andrea Ianez