Nella ricetta della felicità l’ingrediente principale è l’edonismo

ricetta della felicità

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Nella ricetta della felicità l’ingrediente principale è l’edonismo. Seguito dall’autocontrollo. Lo afferma una ricerca condotta dall’Università di Zurigo e l’Università Radboud.

Sì, perchè mentre l’autocontrollo ci aiuta a perseguire obiettivi a lungo termine, l’edonismo contribuisce al piacere nel breve periodo.

Cosa si intende per edonismo?

Il termine edonismo deriva dal greco ἡδονή e significa letteralmente piacere.




Indica – e qui giunge in aiuto la Treccani – una concezione filosofica che riconosce come fine dell’azione umana il piacere.

Considera l’azione nella sua puntuale presenza e non sa ivi giustificarla se non in forza dell’attuale percezione di un valore pratico positivo, nel senso più elementare. Momento per momento, non si fa se non ciò che immediatamente piace.

Lo studio

Katharina Bernecker – ricercatrice di psicologia motivazionale all’Università di Zurigo – e Daniela Becker – dell’Università di Radboud – hanno sviluppato un questionario per misurare la capacità di edonismo degli intervistati. Cioè la loro capacità di concentrarsi sui loro bisogni immediati e concedersi e godere di piaceri a breve termine.

Hanno usato il questionario per scoprire se le persone differiscono nella loro capacità di perseguire obiettivi edonici in una varietà di contesti. E se questa capacità è legata al benessere.

I risultati

Ciò che è emerso è che alcune persone vengono distratte da pensieri invadenti in momenti di relax o divertimento pensando ad attività o compiti che dovrebbero invece svolgere.

Come afferma Daniela Becker:

“Ad esempio, quando sei sdraiato sul divano potresti continuare a pensare allo sport che non stai praticando. Questi pensieri su obiettivi a lungo termine in conflitto minano la necessità immediata di rilassarsi”.

Al contrario, le persone che possono divertirsi completamente in quelle situazioni tendono ad avere un più alto senso di benessere in generale, non solo a breve termine. Ed hanno meno probabilità di soffrire di depressione e ansia, tra le altre cose.

Secondo Katharina Bernecker:

“Si è sempre pensato che l’edonismo, al contrario dell’autocontrollo, fosse l’opzione più semplice. Ma godere davvero della propria scelta edonica non è in realtà così semplice per tutti a causa di quei pensieri che distraggono.”

Perchè è così difficile rilassarsi?

Perchè – per quanto possa sembrare paradossale – le distrazioni dalla distrazione sono tantissime.

Pensiamo al caso delle tantissime persone che oggi lavorano in smart working. Fermo restando che i suoi benefici sono tantissimi – tra questi c’è anche un aumento del tempo libero – ci sono anche dei lati negativi.

In particolare uno che, già da solo, vale tanto. E cioè le persone associano l’ambiente in cui si riposano normalmente al lavoro. E questo può rendere ancora più difficile riposare. Quindi il tempo libero potrebbe comunque verosimilmente non essere sfruttato al meglio.

Come fare per trovare un equilibrio tra edonismo e autocontrollo?

I ricercatori sospettano che la pianificazione consapevole e la fissazione di limiti ai periodi di godimento possano aiutare a separarli più chiaramente da altre attività, consentendo al piacere di svolgersi più indisturbato.

Gli obiettivi edonici ed a lungo termine non sono in conflitto tra loro. Ma, anzi, al contrario sono complementari. E nella ricetta della felicità devono necessariamente essere entrambi presenti.

Lo studio dimostra che entrambi sono importanti e possono completarsi a vicenda nel raggiungimento del benessere e della buona salute. È importante trovare il giusto equilibrio tra i due nella vita di tutti i giorni.

Anna Gaia Cavallo

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