Nel porto della capitale danese arrivano le “Copenhagen Islands”

A partire da questo inverno una piccola imbarcazione in legno ha iniziato ad invadere le acque del porto della capitale danese. La piattaforma CPH – Ø1 è ovviamente ancora un prototipo in fase di sperimentazione ed appartiene ad un più ampio progetto architettonico dal nome Copehagen Islands. Promotori dell’opera sono Marshall Blecher e Magnus Maarbjerg, due designer appartenenti allo studio danese Fokstrot.

Fotografia di Christian Emdal



“Le Copenhagen Island sono un’idea sviluppata per reintrodurre un po’ di vita e di movimento al porto specialmente in questo periodo di rapido sviluppo. Lo scopo è appunto quello riportare alcuni valori persi in questo momento di crescita per la città.”

Così ha dichiarato Bletcher in un’intervista a Dezeen. In questi anni infatti la città di Copenaghen, in particolar modo il porto, ha subito drastici cambiamenti sia dal punto di vista ambientale che di skyline. Il progetto delle Copenhagen Island è una risposta alla rapida riqualificazione della zona portuale introducendovi un po’ di fascino e di bellezza.

Com’è fatta la piattaforma CPH – Ø1?

Con una superficie pari a 20 mq la nuova imbarcazione installata è interamente costruita con materiale riciclato ed ecocompatibile. La materia prima utilizzata è ovviamente il legno, ma per il galleggiamento i due architetti hanno adoperato un ingegnoso dispositivo composto interamente con bottiglie di plastica riciclata. Al centro inoltre è piantato un piccolo tiglio che dà un tocco estetico rilevante introducendo anche un po’ di verde nel grigiore della zona.

In questi giorni la piattaforma si sposterà vicino al quartiere di Refshaleøen dove potrà essere adoperata comodamente dai cittadini danesi sia come punto d’ancoraggio per i kayakisti e per i nuotatori sia come interessante e suggestiva location per splendidi e moderni picnic in mezzo all’oceano.



Il progetto Copenhagen Islands nel dettaglio

Il progetto a cura di Marshall Blecher e Magnus Maarbjerg non si ferma ovviamente a questa singola isola. Essi infatti sperano di poter costruire un vero e proprio arcipelago galleggiante composto da nove piattaforme, ognuna delle quali avrà un ruolo diverso. Ci sarà dunque quella con la piscina e il trampolino, quella con un bar, quella invece che ospita una spa e via dicendo.





Copenhagen Islands è un progetto facilmente adattabile a qualsiasi altra realtà cittadina dove l’industria ha rovinato la vivibilità. Per esempio Marshall Blecher riporta il caso della sua città natale Sydney il cui porto è stato completamente rovinato dalla modernizzazione perdendo di conseguenza gran parte del suo fascino iniziale. Possiamo però anche considerare le situazioni come Chicago, Providence e Minneapolis dove un “parco galleggiante” sarebbe un’aggiunta geniale al paesaggio urbano.

Silvia Barbieri

 

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