Le parole del discorso di Nasrallah, il carismatico leader di Hezbollah, risuonano con la forza di un richiamo alla dedizione e alla volontà di dare tutto per la causa palestinese contro Israele.
In una solenne dichiarazione che ha fatto eco in tutto il Medio Oriente, il carismatico leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, ha sollevato gli animi della sua gente con un discorso appassionato. “Il nostro dovere è dare tutto, credere in questa chiamata, siamo pronti al sacrificio, a dare tutto“, ha proclamato con fervore, incanalando la fede in un’ideologia che ha radici profonde nella lotta palestinese.
Nasrallah, noto per la sua eloquenza, ha parlato della sofferenza del popolo palestinese nel corso degli anni, enfatizzando l’attuale governo israeliano di destra e le sue violazioni dei diritti umani. Ha sottolineato che in questo momento critico, Gaza è un luogo in cui le vittime si trasformano in martiri, dirigendosi verso un mondo sognato dai profeti, un mondo senza dittature né sionisti.
Secondo Nasrallah, il cambiamento che attendeva da tempo doveva essere innescato da un evento significativo, un evento che avrebbe scosso l’entità israeliana e i suoi sostenitori a Washington e Londra. Questo evento, ha spiegato, è rappresentato dalla benedetta operazione dell’7 ottobre.
L’operazione Al-Aqsa, ha dichiarato con orgoglio, è stata pianificata e eseguita al 100% dai palestinesi, avvalendosi di una segretezza assoluta che ha garantito il successo della missione. L’occultamento da parte di Hamas del piano di attacco dell’7 ottobre non ha scalfito la determinazione nel loro sostegno.
Nasrallah ha criticato il governo israeliano definendolo estremista, sciocco e selvaggio, ma ha anche aggiunto uno dei suoi errori fondamentali: il fissarsi obiettivi irraggiungibili. Ha affermato che l’operazione di Hamas ha segnato una nuova fase storica nella battaglia con Israele, elogiando la decisione del gruppo palestinese di lanciare l’attacco di Al-Aqsa come giusta, saggia e coraggiosa, sottolineando il tempismo impeccabile dell’azione.
Il leader di Hezbollah ha definito Israele “fragile” e ha sottolineato che per un mese intero non è stato in grado di registrare un solo risultato militare. Ha accusato gli Stati Uniti di essere interamente responsabili della guerra a Gaza, affermando che Israele è solo uno strumento esecutivo nelle loro mani.
Le parole di Nasrallah hanno delineato due obiettivi chiave: fermare la guerra a Gaza e garantire la vittoria di Hamas in questa stessa guerra. Ha annunciato l’intensificazione delle operazioni quotidiane di Hezbollah, spingendo Israele a concentrare le sue forze al confine con il Libano anziché a Gaza o in Cisgiordania.
Infine, il dispiegamento di navi da guerra da parte degli Stati Uniti nella regione non ha scosso la determinazione di Hezbollah. Nasrallah ha avvertito che un’escalation nel Libano è una reale possibilità, affermando che questo dipenderà dalle azioni israeliane a Gaza. Ha concluso il suo discorso, dichiarandosi pronto ad affrontare tutte le possibilità, ma con un appello urgente a chiunque voglia evitare una guerra regionale: fermare la guerra nella Striscia di Gaza.