L’attore bosniaco Nazif Mujic ha deciso di vendere il suo Orso d’argento, vinto al Festival internazionale del cinema di Berlino del 2013 grazie all’interpretazione nella pellicola diretta dal premio Oscar Danis Tanovic Un episodio della vita di un raccoglitore di ferro.
Nel film si racconta appunto la vera storia di Nazif, un rom bosniaco che non ha abbastanza soldi per far sottoporre la moglie ad un intervento, volto a rimuovere il feto morto prematuramente e che potrebbe quindi mettere in pericolo la stessa madre. Il film è stato girato proprio grazie all’interesse dello stesso regista Tanovic, che, venuto a sapere della curiosa vicenda occorsa alla famiglia bosniaca ha deciso di andare a conoscerla ed aiutarla.
Assieme a Nazif e la sua famiglia, si è infine deciso di girare questo film, cercando di raccontare e ricostruire i momenti chiave nel modo più fedele possibile. Il prodotto funziona e ne viene fuori un’opera struggente che, soprattutto grazie alla grande interpretazione dello stesso Nazif, intento a ri-vivere i suoi momenti più tristi, riesce a convincere e “denunciare” la società che salva chi ha il contratto assicurativo e condanna chi non ce l’ha.
La scelta alla luce del fatto che l’attore si trova ancora adesso in uno stato di povertà tale che non gli permette di dar da mangiare ai propri figli: “Ho dovuto vendere la statuetta perché i miei figli non avevano da mangiare. Tutti volevano farsi fotografare con me e la statuetta dell’Orso, ma quando ho avuto bisogno d’aiuto non si è fatto vedere nessuno”. La preziosa statuetta è stata venduta alla cifra di 4000 euro.
Inutile dire come questo episodio aggiunga amarezza a tutta la vicenda, già di per sé assurda. Dopo la vendita del premio, Nazif e la sua famiglia hanno finalmente lasciato la Bosnia, per chiedere asilo in Germania.
Riccardo Perfetti