Nazca è una città del Perù Meridionale che ospita secoli e secoli di storia. Così è anche per il resto del Perù, ma in questa particolare zona si trova qualcosa che ha dell’affascinante e del misterioso. Quelle che rendono così famosa questa città sono le linee di Nazca che sono presenti nell’omonimo deserto tra la città di Nazca e di Palpa. In questo luogo sono presenti più di 13.000 linee delle quali si conosce ancora veramente poco.
Nazca, la nuova scoperta
Grazie ad una ricerca portata avanti dal team di GlobalXplorer, e finanziata dalla fondazione National Geographic, è stato possibile rinvenire nuovi disegni e linee che fanno emergere una nuova teoria sulla loro origine. Nazca è sempre stato un sito misterioso, almeno fino a poco tempo fa. Un piccolo tassello si è aggiunto al puzzle, e questa nuova scoperta sta facendo finalmente luce sullo scopo di questi disegni e sulla loro origine.
Sono stati individuati ben 50 disegni e linee che erano rimasti sepolti sotto la sabbia per più di 2500 anni. La scoperta è stata possibile anche grazie all’aiuto della tecnologia, in questo caso i droni e i satelliti. Alla scoperta archeologica hanno partecipato anche molti cittadini peruviani particolarmente interessati di scienza ed archeologia. Questi, grazie alle immagini satellitari dell’area stessa del Perù, hanno potuto notare la presenza di strani segni. Grazie alla partecipazione del popolo locale è stato quindi possibile portare alla luce nuove e splendide figure.
Nuove raffigurazioni
Le linee di Nazca più famose rappresentano per la maggior parte animali, mentre le nuove immagini rinvenute descrivono ben altro. Tra linee geometriche e altri animali fanno capolino immagini di uomini. Uomini volanti e altre figure umanoidi che hanno una certa somiglianza con i Wanjina ritrovati presso la cultura aborigena australiana. Queste nuove figure risolvono degli enigmi ma allo stesso tempo ne aprono degli altri. Si pensava che i disegni appartenessero alla cultura della civiltà Nazca quindi risalenti tra il 300 e il 500 a.C. ma ora è emerso che alcuni disegni invece appartengono ad un’età decisamente precedente. Queste linee e l’intero sito, quindi, è antico di migliaia di anni. Uno dei patrimoni mondiali dell’UNESCO oltre ad affascinare apre un nuovo interrogativo sulla questione legata alla storia antica e all’origine dell’uomo.
Mantenimento del sito
Oltre ad essere un sito protetto dall’UNESCO la zona in cui questi disegni si trovano ha giovato alla loro stessa conservazione. L’altopiano arido di Nazca si estende per circa 80 chilometri ed è una regione dove vi è una scarsissima presenza di venti. Il clima inoltre è particolarmente stabile e di conseguenza ha fatto si che queste splendide figure si conservassero per oltre 2000 anni. Che gli autori di queste opere d’arte abbiano pensato bene anche al luogo in cui farle? Magari per conservarle affinchè i posteri potessero goderne della bellezza e dei significati.
Rebecca Romano