La nave Diciotti è ormeggiata al porto di Catania da ieri sera, ufficialmente per “scalo tecnico”, cioè per rifornimento di acqua, viveri e carburante.
fonte: repubblica.itQuesta nave della Guardia costiera, che cinque giorni fa aveva soccorso 177 migranti in un barcone in zona Sar maltese, è ferma al molo Levante del porto di Catania, in attesa di un’eventuale decisione dell’UE per farli sbarcare e spartirli tra i vari Paesi europei che decideranno di farsene carico. Suddivisione alla quale sta lavorando il premier Conte ma che, stavolta, sembra più difficile del solito. Infatti, se si esclude una timida adesione di Francia e Spagna, in questo periodo la presidenza europea è in mano al premier austriaco Sebastian Kurtz, notoriamente contro l’accoglienza, che ha sollecitato il veto a qualsiasi attracco in porti europei di barche con migranti in arrivo dall’Africa.
Le dichiarazioni dei ministri Toninelli e Salvini sulla Nave Diciotti
Ieri, il via libera da parte del ministro dei Trasporti Toninelli, che in un tweet aveva dichiarato: “La nave Diciotti attraccherà a Catania. I valorosi uomini della Guardia costiera hanno compiuto il proprio dovere salvando vite umane ad appena 17 miglia da Lampedusa. Ora l’Europa faccia in fretta la propria parte“.
Tuttavia, il ministro dell’Interno Salvini aveva sottolineato che dalla nave non sarebbe sceso nessuno senza un accordo sulla suddivisione dei migranti preso con gli altri Paesi UE, ovvero finché l’Europa non accetterà il piano di ripartizione richiesto dal ministro degli Esteri Moavero Milanesi.
La nave Diciotti può anche sbarcare in Italia, basta che i 177 migranti vengano suddivisi, nello spirito di solidarietà europea, che è fatta di 27 Paesi. Facessero la cortesia, dal momento che abbiamo accolto più di 700.000 persone arrivate via mare, di fare la loro parte.
Così, Matteo Salvini intervistato da Agorà.
Gli appelli delle associazioni e dei movimenti civili
La gestione di tutta la vicenda aveva ricevuto una pioggia di critiche dall’opposizione. E, vista la situazione di stallo, numerosi appelli sono arrivati da parte della portavoce dell’Unhcr Carlotta Sami. L’uomo ha affermato che “Le persone a bordo hanno subito abusi, torture, sono vittime di tratta e traffico di esseri umani. Hanno bisogno urgente di ricevere assistenza e diritto a chiedere asilo. Un diritto fondamentale, non un crimine“. Ma, sono giunti appelli anche da almeno 15 associazioni e movimenti civili affinché i migranti vengano fatti sbarcare nella città siciliana: “Catania è città di solidarietà e accoglienza. Vogliamo che il nostro porto sia immediatamente aperto e che le autorità lascino sbarcare le persone dalla nave Diciotti: nessuna donna e nessun uomo è illegale. Restiamo umani”.
Domenico Di Maura