Il naufragio della nave partita dal Senegal lo scorso sabato è il più grave del 2020
Lo scorso 24 ottobre si è verificato un terribile naufragio in Senegal, il più grave dell’anno secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim).
La nave, con a bordo 200 persone, era partita lo scorso sabato 24 ottobre da Mbour, una città costiera del Senegal occidentale, diretta verso le Isole Canarie. Il mezzo ha preso fuoco poche ore dopo la partenza, per poi capovolgersi vicino a Saint Louis.
Secondo i media locali, 59 persone sono state tratte in salvo dalla marina senegalese e spagnola, mentre le restanti si sono aggiunte alle vittime dell’ultimo naufragio di migranti, avvenuto martedì scorso nel Canale della Manica. La Manica è una delle rotte più pericolose per le persone in fuga da guerra e povertà, nonostante ciò i tentativi di attraversarla si sono moltiplicati nell’ultimo anno: dall’1 gennaio al 31 agosto 2020, 6200 migranti hanno provato a raggiungere la Gran Bretagna in questo modo.
Il naufragio è l’ennesima dimostrazione che urge una risposta pronta da parte delle istituzioni per fronteggiare il contrabbando di esseri umani
Bakary Doumbia, capo della missione dell’OIM in Senegal, afferma:
“Chiediamo l’unità tra i governi, i partner e la comunità internazionale per smantellare le reti di traffico e contrabbando che sfruttano i giovani disperati. […] È anche importante il sostegno al potenziamento dei canali legali per minare il modello di affari dei trafficanti e prevenire la perdita di vite umane.”
Infatti, quest’anno sono morte almeno 414 persone nella tratta dal Senegal alle Canarie, e solo nello scorso mese sono partite dalla costa africana occidentale ben 14 imbarcazioni con più di 600 migranti.
Anche Boris Johnson ha espresso, via Twitter, la sua vicinanza per l’accaduto, dichiarandosi
“contro queste spietate bande criminali che depredano le persone vulnerabili favorendo questi viaggi pericolosi.“
Francesca Santoro