La trasformazione dei giovani, nati a partire dagli anni ’80. Generazione che ha conosciuto solo la “società liquida”. Il testamento spirituale di Zygmunt Bauman, intitolato “Nati liquidi” e pubblicato da Sperling & Kupfer, raccoglie il dialogo tra il sociologo e il giovane giornalista italiano Thomas Leoncini.
Il grande studioso utilizza ancora una volta la metafora della “liquidità”. Perfetta per descrivere la post-modernità. Epoca in cui il concetto di “comunità” è stato depotenziato a favore del concetto di “identità”.
Nel mondo affetto da un individualismo feroce l’unica cosa permanente è il cambiamento. L’unica certezza è l’incertezza.
Stimolato dalla discussione con un giovane, rispetto al quale aveva più di sessant’anni, Bauman rivela ancora una volta estrema lucidità nel cogliere gli aspetti più veri e profondi della realtà, partendo dall’osservazione di fenomeni apparentemente superficiali.
Sotto la sua lente d’ingrandimento finiscono l’uso del corpo e le sue trasformazioni, i tatuaggi, la chirurgia estetica, il fenomeno del bullismo e le dinamiche dell’aggressività, il web, le trasformazioni sessuali e amorose. Espressioni di un compito oggi autoreferenziale quale la rielaborazione della propria identità sociale. Baumann osserva come la personalizzazione di questa pratica, dovuta allo sgretolarsi del senso di appartenenza alla comunità, avvenga con l’ausilio di modelli e mezzi forniti dalla società stessa e che costituiscono l’universo creativo della “moda”.
Il passaggio da “comunità” a “identità”
L‘identità sociale dell’individuo in una comunità viene predefinita. E’ perentoria e tassativa. Il concetto di identità presume invece la libertà di scelta. La collocazione sociale è ancora legata al concetto di comunità. Ma il senso di appartenenza a quest’ultima ha pagato dazio nei confronti del concetto di autodefinizione visto come “autoaffermazione”. Da questo individualismo sfrenato nascono le problematiche della società contemporanea.
Autoaffermazione con il corpo: moda e tatuaggi
Il bisogno di autoaffermazione che caratterizza la cultura dominante trova come luogo prediletto per la sua collocazione il corpo. Su di esso – spiega Bauman in Nati liquidi – vengono impressi i segni di aspettative e speranze. Il corpo subisce gli effetti del conflitto tra appartenenza e autodefinizione. La ricerca dell’identità sociale, essendo diventata una pratica personalizzata e solitaria, avviene con l’ausilio di modelli e mezzi forniti dalla società, i quali costituiscono l’universo creativo ed effimero della “moda”.
L’identità sociale viene ricercata attraverso la scelta dell’abbigliamento e dei tatuaggi. L’abbigliamento diviene il simbolo della capacità e della disponibilità a cambiare identità. Anzi, può servire ad incarnare contemporaneamente più identità, anche diametralmente opposte.
I tatuaggi diventano simboli di decisioni identitarie. Suggeriscono un impegno serio, duraturo. E non solo il capriccio di un momento. Segnalano agli altri l’intenzione di un impegno stabile e la libertà di scelta. Caratteristiche del diritto all’autodefinizione e del suo esercizio.
Amore e aggressività sul Web
Con la crisi del concetto di comunità e l’affermarsi dell’individualismo anche le esperienze individuali e le relazioni sociali hanno cominciato a sgretolarsi. A perdere sostanza, facendosi incerte, volatili.
Il web sta dando un enorme contributo a questa trasformazione. Nel libro Nati liquidi Bauman affronta la questione osservando l’andamento dei rapporti sentimentali al tempo del Web. Fragili, poco duraturi e per questo numerosi.
In più focalizza la sua attenzione sul lato più oscuro dell’autoffermazione, allorché viene ricercata in modo febbrile e senza punti di riferimento. Il sociologo affronta il tema dell’aggressività dilagante. Ne osserva e ne analizza le dinamiche. Consapevole di come venga alimentata dalla libertà e dalle opportunità concesse dal web, sfociando nel fenomeno del cyberbullismo. Pericolo che le “generazioni liquide” sono chiamate ad affrontare con decisione.
Michele Lamonaca