Natale: la festa più bella, ma anche la più commercializzata

La commercializzazione del Natale sembra essere ormai fuori controllo: addobbi e alberelli già da inizio novembre.

Natale è la festa più magica di tutte: le canzoncine, le luci, la neve, i regali, tutto questo conquista anche i cuori più duri. Benché sia una festa religiosa, il Natale è diventato un momento importante anche per coloro che in Dio non ci credono. Perché al di là del significato religioso, l’essenza di questa festa è l’amore.

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Ma siamo nel XXI secolo e, come ogni cosa, anche il Natale si è in parte trasformato in occasione di profitto. Insomma, il periodo natalizio sembra il momento migliore per vendere e compare qualsiasi cosa. Negozi e aziende sfruttano al massimo le potenzialità di questo evento per poter vendere quanto più possibile. Non si può certo biasimare questo comportamento, in fondo fa parte del sistema economico che ci siamo scelti.

Eppure a tutto c’è un limite, oltre il quale la situazione diventa pressoché ridicola. Halloween non fa nemmeno in tempo a concludersi, che i negozi si riempiono di addobbi, alberelli colorati e lucine allegre. Già dai primissimi giorni di novembre i preparativi natalizi invadono le città.
Anche gli spot pubblicitari che le televisioni trasmettono cambiano “range” e si riempiono di cappellini rossi, Jingle Bells, fiocchi e regali sotto l’albero. Tutto molto bello e carino, ma decisamente “fuori stagione”.

Queste esagerazioni corrodono un po’ di quella magia che così tanto ci fa emozionare ogni anno. È veramente triste vedere migliaia, milioni di persone che pur di vendere un addobbo in più, pur di attirare un cliente nuovo, offuscano così quella luce tipica del Natale.

Dovremmo fare un passo indietro e rispettare di più il valore delle cose, dei momenti, delle occasioni. Dovremmo aspettare un po’ di più, per poter assaporare appieno le gioie che il Natale offre a tutti, grandi e piccoli.

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