Nasce la Filiera Italiana presentata a Cernobbio nell’ambito dell’edizione 2017 del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione. Organizzato da Coldiretti, tra i soci promotori, insieme a Ferrero, Inalca/Cremonini e Consorzio Casalasco (Pomì e De Rica). Una nuova realtà associativa in cui si alleano, per la prima volta, il mondo agricolo e l’industria agroalimentare italiana d’eccellenza. Insieme per riparare e conservare tutta la filiera agroalimentare italiana.
Filiera Italiana è aperta alla partecipazione di altre realtà produttive, il cui obiettivo è quello di sostenere e valorizzare il Made in Italy. Dal campo alla tavola, assieme a filiere che raccontano i valori comuni dell’identità territoriale e nazionale, della trasparenza e della sostenibilità. In una logica di consumo consapevole. Non solo, Filiera Italiana, nasce anche per incoraggiare la conoscenza e la diffusione di pratiche alimentari, basate sui principi della dieta mediterranea. Attraverso la combinazione di tutti gli ingredienti utili ad una alimentazione sana, variata ed equilibrata.
Il Presidente, Luigi Cremonini, designato dall’associazione dichiara che intendono mettere in luce la filiera agroalimentare italiana, composta da aziende grandi medie e piccole. Aziende che hanno fiducia nel valore, nell’unicità e nella distintività della nostra produzione e del nostro Paese. Motivo per cui continuano ad investire qui, per creare valore aggiunto ed occupazione. E, accrescere sempre più il made in Italy alimentare nel mondo.
Un nuovo profilo di rappresentanza di filiera dove, Coldiretti assieme a campioni industriali nazionali dei rispettivi settori, si fondono altresì per la realizzazione di accordi economici. Committenti concreti, finalizzati da un lato ad aumentare in quantità e qualità la produzione agricola del Paese e dall’altro per assicurarne la massima valorizzazione. Senza conflittualità, nella comune convinzione che si vince o si perde insieme.
Alla difesa delle eccellenze nazionali
In Italia la filiera agroalimentare rappresenta una delle più grandi ricchezze per l’economia. Soltanto attraverso percorsi di ideazione del valore, che vanno dal campo fino al consumatore, si possono realizzare quei prodotti alimentari che hanno reso il made in Italy., un vero e proprio brand. Riconosciuto in tutto il mondo. E, la valorizzazione della filiera, è fondamentale senza dimenticare l’innovazione. I prodotti della tradizione italiana possono essere innovati sia nel metodo di produzione che di commercializzazione. Appuno per andare incontro alle esigenze di un mercato in costante evoluzione.
Il primo impegno che si pone Filiera è quello di salvaguardare le eccellenze nazionali sui mercati esteri, bersagliate da continui attacchi, negli ultimi anni. Come ad esempioil sistema promosso dall’industria delle “sottomarche” in Gran Bretagna “Traffic lights”, concepito per consentire ai loro prodotti di ottenere bollino verde. Competere così con le nostre eccellenze: come il Parmigiano Reggiano, l’olio extra vergine di oliva, il Prosciutto di Parma, tutti bollati come poco salubri. Secondo questo sistema di etichettatura.
Per questo Filiera italiana si pone un obiettivo importante per lo sviluppo economico ed occupazionale del Paese: potenziare e valorizzare i prodotti agricoli nella trasformazione industriale. Una componente di distintività del Made in Italy che va difeso con responsabilità. Quanto afferma il Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo sottolineando che la nuova alleanza tra agricoltura ed industria è una risposta tangibile alla fame d’Italia dei consumatori a livello globale. Una delle componenti fondamentali è, quindi, valorizzare il made in Italy che in termini di qualità e sicurezza non ha rivali al mondo.
Ma che cos’è una filiera agroalimentare in Italia?
L’Italia è uno dei Paese conosciuto in tutto il mondo pe la storia, l’arte, la letteratura e soprattutto per la sua tradizione gastronomica. Il settore alimantare , infatti, è uno dei pilastri fondamentali della nostra economia. Ma cos’è la filiera agroalimentare? Quali sono i settori e gli attori di cui è composta? I Italia quali sono i suoi tend? Con filiera si intende quell’insieme di attori interni ed esterni ( imprese, aziende, agenti economici e amministrativi) e di interazioni che concorrono alla produzione di un prodotto alimentare.
Comprende, quindi diversi parti che incidono sulle sue fasi. Dalla produzione che implica sia il settore agricolo: allevatori e agricoltori, che quello dell’industria alimentare: aziende che trasformano la materi prima in prodotti. Fino ad arrivare alla distribuzione: la GDO, il commercio al dettaglio, ristorazione e nell’accoglienza alberghiera.
Il settore agroalimentare è uno dei piloni della nostra economia. Infatti, secondo alcuni dati diffusi da Federalimentari il fatturato del 2016 rappresenta l’11,3% del PIL nazionale. Analizzando l’andamento, nel primo trimestre 2017, in Italia erano presenti nel Registro delle Imprese 751.000 imprese agricole. A cui si aggiungono circa 70.000 imprese dell’industria alimentare e delle bevande.
Il settore migliora
Per quanto riguarda i trend, dopo alcuni anni di recessione, secondo i dati Federalimentare nel 2016 il settore ha registrato un lieve miglioramento, tanto da segnare un +1,1% sul totale di fatturato. Destinato a crescere anche nel 2017, tanto che si prevede un aumento del fatturato intorno all’1,5%. L’obiettivo principale è quello di valorizzare la filiera agroalimentare che rappresenta uno dei poli principali della ripresa economica, oltre ad essere tradizione e storia del nostro paese.
Un settore rinomato in tutto il mondo per il suo vasto patrimonio di prodotti agricoli ed enogastronomici. Motivo per cui, al fine di valorizzarlo, è nato anche il progetto FICO – Fabbrica Italiana Contadina, il più grande parco agro-alimentare del mondo. Ideato dal fondatore di Eataly, Oscar Farinetti, che aprirà a Bologna.
Felicia Bruscino