A Verona, è stato aperto il primo centro di accoglienza per migranti LGBTQI+, frutto della collaborazione tra il Comune e l’Associazione Circolo Pink. Questo spazio unico offre ospitalità e supporto ai migranti provenienti da tutto il mondo, senza distinzioni di genere o orientamento sessuale, segnando un passo significativo verso l’inclusione e la promozione dei diritti umani.
Nella pittoresca città di Verona, un gesto di umanità e inclusione ha preso forma attraverso l’inaugurazione del primo centro di accoglienza dedicato ai migranti LGBTQI+. Questo nuovo spazio, creato grazie alla collaborazione tra il Comune di Verona e l’Associazione Circolo Pink, segna un progresso significativo nella lotta contro l’omofobia e le discriminazioni sessuali.
Secondo quanto riportato da media locali, il Comune di Verona ha concesso in locazione un piccolo immobile di 55 metri quadri al Circolo Pink, un organizzazione attiva da decenni nella promozione dei diritti LGBTQI+e nella lotta contro l’omofobia. Il centro di accoglienza è stato ideato per offrire ospitalità a migranti provenienti da diverse parti del mondo, senza alcuna distinzione di genere o orientamento sessuale. Questo progetto innovativo, che è in linea con il programma di accoglienza governativo, segna un passo avanti nella costruzione di una società più inclusiva e aperta.
Il Circolo Pink, fondato nel 1985 da Gianni Zardini, ha da tempo dimostrato il suo impegno nel promuovere l’integrazione e nel combattere le ingiustizie sociali. Nel 2017, Zardini ha lanciato il progetto Pink Refugees per rispondere alle esigenze di assistenza e accoglienza dei migranti LGBT, specialmente in situazioni in cui l’omosessualità è ancora perseguitata o addirittura punibile con la pena di morte. L’associazione organizza colloqui individuali e collettivi per favorire la comprensione reciproca e facilitare l’integrazione dei migranti nella società veronese e italiana.
Il centro di accoglienza rappresenta un passo audace verso una maggiore comprensione interculturale e una solidarietà senza confini. Attraverso questo progetto, i migranti LGBTQI+ troveranno non solo un rifugio fisico, ma anche un ambiente di supporto psicologico e sociale, dove possono condividere le loro esperienze e ricevere assistenza per superare le sfide che affrontano.
La decisione del Comune di Verona di offrire questo spazio al Circolo Pink dimostra un impegno concreto nel promuovere l’uguaglianza e la diversità. La concessione in locazione dell’immobile per un periodo di cinque anni, ad un canone annuo di 825,60 euro, riflette la volontà di garantire un sostegno duraturo e stabile a questa importante iniziativa.
Il nuovo centro di accoglienza per migranti LGBT a Verona rappresenta un esempio positivo di come la società può lavorare insieme per creare un mondo più aperto, inclusivo e rispettoso dei diritti umani fondamentali. Speriamo che questa iniziativa ispiri altre comunità a seguire l’esempio di Verona, contribuendo a costruire un futuro migliore per tutti.