La sonda Voyager 2 è stata lanciata in orbita dalla NASA nel lontano 20 Agosto del 1977 , seguita dal gemello Voyager 1.
La missione: sorvolare i pianeti di Giove e Saturno ed il satellite Titano, in modo da studiarne i campi magnetici, gli anelli e fotografarne i satelliti.
Voyager 2 ha integrato le immagini catturate e gli studi effettuati dalla prima sonda (Voyager 1), arrivando addirittura ad esplorare Urano e Nettuno tra il 1986 ed il 1989. Le due sonde hanno percorso milioni di chilometri fino ad attraversare il confine del nostro sistema solare.
La conferma è stata pubblicata sul Nature Astronomy, il 5 novembre del 2018, dagli scienziati dell’Università dell’Iowa che analizzarono il plasma attorno a Voyager 2.
Dai dati ricavati si è potuto stabilire come la sonda sia passata da un’ambiente con plasma caldo ed a bassa densità( tipico dell’eliosfera), ad un altro composto da gas più freddi e densi (caratteristico dello spazio interstellare).
Questi due oggetti spediti oltre quarant’anni fa detengono un vero record:
sono le uniche creazioni dell’uomo ad aver percorso una distanza di oltre 20 ore luce dalla Terra!
Nel 2018 gli studiosi hanno analizzato i dati raccolti da Voyager nei momenti precedenti e successivi il passaggio dalla zona influenzata dal Sole, al vuoto tra le stelle (denominato mezzo interstellare).
Questo confine viene chiamato eliopausa ed è proprio qui che i raggi cosmici galattici si scontrano con lo scudo magnetico creato dal Sole.
Le due sonde sono riuscite a superare questa frontiera ed ancora oggi inviano informazioni ai ricercatori sulla Terra.
Fino a quando ,il 25 Gennaio scorso, gli ingegneri della NASA hanno registrato un ritardo nell’esecuzione dei comandi della sonda 2. Un guasto dovuto probabilmente ad un sovraccarico del consumo energetico che ha portato la Voyager 2 ad utilizzare la procedura di attivazione del software di protezione.
Fortunatamente il sistema di sicurezza installato dagli scienziati ha avuto successo e dopo pochi giorni sono riusciti a ricevere nuovamente i segnali:
Il veicolo spaziale ha ripreso a raccogliere dati scientifici ed i team stanno ora valutando la salute degli strumenti dopo il loro breve spegnimento
Pur andando alla velocità della luce le comunicazioni hanno impiegato circa 17 ore a raggiungere la sonda ed altrettante per tornare indietro. Un silenzio che ha tenuto tutti col fiato sospeso fino al 5 febbraio, quando Voyager 2 ha ristabilito il contatto.
Così l’oggetto più lontano dalla Terra è pronto ad inviarci nuove informazioni sui misteri dello spazio interstellare.
E noi non vediamo l’ora di scoprirli.
Silvia Morreale
E pensare che siamo un nulla rispetto all’infinito dell’universo. La prima sonda lanciata nello spazio ormai risale al 1957, e da quel momento è iniziata la scoperta dello spazio. Chissà cosa scopriremo con questo tipo di esplorazioni; ma soprattutto chissà quando ci racconteranno la verità su tutti i dati realmente raccolti.