Narcisismo e Negazione
Le amministrative puzzavano al PD già da tempo, infatti nessuna pompa magna nel periodo elettorale, buttava male e si sapeva. Il declino del “partitaccio” tirato su con le macerie dell’arroganza era inevitabile. ora bisogna vedere quali conseguenze avrà l’ostinata agonia del renzismo. Silvio Docet!
Non mi stupisce neanche la negazione del segretario. Non vedo perché un narcisista cronico debba ammettere la sconfitta e il fallimento. Certo, a mo di apologia qualcuno potrebbe affermare che l’afa di questi giorni possa rappresentare un alibi per una tale deflagrazione del rincoglionimento, ma come la mettiamo con la decennale tendenza alla recidiva?
Chiariamo, nel circondario anche il narcisismo è all’italiana: da noi le manie di grandezza producono al massimo anacronistiche alopecie, menti volitivi, megalomani puttanieri e teste di ca**o. Inutile specificare in quale di queste categorie Matteo Renzi ricade. Un aiutino: quella che comprende tutte le altre.
Matteo fin da piccolo ha creduto fermamente di essere destinato a qualcosa di grande, quindi guardando il parentame toccatogli avrà di creduto per un interminabile quarto d’ora di essere stato adottato; ma il sangue è sangue: la faccia da fava non necessita della prova del dna.
La famiglia di certo non lo avrà aiutato; in casa tutti hanno preferito ignorare l’espressione di quel viso sveglio, nato evidentemente dal morganatico incontro tra consanguinei, e ne hanno incoraggiato le illusioni con incurante scelleratezza.
Oddio, fin quando i panni sporchi si lavano in famiglia chi se ne impipa, ma il guaio ora è che questo campione di “acume retroverso” ce lo dobbiamo tenere sul groppone noi.
Renzi crederà sempre di essere destinato a qualcosa di grande, e in fondo non ha tutti i torti: colleziona grandi figure di merd* da tempo, quindi non dobbiamo stupirci se l’ebete alla finocchiona, per portare avanti questa intima convinzione, continuerà a negare imperterrito la realtà. Il ventennio berlusconiano ha preparato in modo impeccabile il terreno a tutta questa mediocrità.
Ora non pensiamo che Matteo sia un caso isolato, è solo la punta dell’iceberg. Facciamocene una ragione, il quadro è desolante: Silvio non molla la presa neanche adesso che è sputato a Joker, Alfano sembra il risultato di una lobotomia aliena riuscita male, Salvini fa di tutto per dimostrare al mondo di essere l’anello mancante, Grillo dovrebbe tornare ad indossare scomode camice che si abbottonano ai reni e Di Maio rievoca da un trentennio buono in modo ossessivo-compulsivo il giorno della sua prima comunione. Siamo combinati male.
fonte immagine: freedom24news.eu