Namibia: la Germania dona 1,1 miliardi di euro per gli aiuti allo sviluppo
È stato il ministro degli esteri tedesco a comunicare la notizia. Dopo essersi scusato per le atrocità perpetrate ai danni della popolazione africana, ha affermato che la Nazione pagherà 1,1 miliardi in 30 anni.
La colonizzazione tedesca
Tutto bene inizio tra il 1904 e il 1908, anni in cui ebbe luogo ciò che alcuni chiamano il primo genocidio del XX secolo. Fu proprio in quel periodo che i tedeschi imposero una dura politica contro gli abitanti delle regioni africane colonizzate. Vennero sterminate intere tribù originarie del sudovest del continente africano. In questi anni nacquero anche i campi di concentramento e di sterminio, messi a punto più tardi dai nazisti. La ragione dell’occupazione sta nel fatto che tali regioni erano ricche di giacimenti di oro, rame, stagno e diamanti.
I coloni, inoltre, forti delle teorie di supremazia della razza che già circolavano agli albori del ‘900, si ritennero in diritto di utilizzare la violenza contro i nativi del posto. Saccheggi, omicidi e stupri delle donne erano solo alcune delle atrocità che i coloni attuano sulla popolazione.
L’efferatezza delle azioni tedesche raggiunse l’apice con la messa in atto del primo campo di concentramento del XX secolo. Nell’area dello Swakopmund, area portuale della colonia, vennero rinchiusi circa 3mila Herero, per lo più donne e bambini, costretti ai lavori forzati. La maggior parte di loro morì di stenti. Il secondo campo era prettamente di sterminio e venne allestito sull’isola di Shark. Sull’isola, però, non vennero deportati Herero, ma piuttosto la popolazione della tribù di Namas. Quest’ultima si era ribellata alle atrocità contro gli Herero, divenendo la nuova vittima del genocidio.
È, probabilmente, sull’isola di Shark che nacque l’idea di sterminazione di massa e nel più breve tempo possibile. Tale tecnica distruttiva, si sarebbe poi intensificata con l’avvento del regime nazista. L’ideologia alla base del genocidio del 1904/08, affondava le stesse radici della Shoah.
Il bilancio
Le vittime degli Herero furono circa 6500 (3/4 della popolazione), mentre la tribù dei Namas venne ridotta alla metà. Solo nel 1908 si vide la fine di tali disumanità, quando la Germania aveva il controllo su tutta la Namibia e aveva luogo l’ambito spazio vitale tedesco.
Il riconoscimento del genocidio
Solo nel 2015 le autorità riconobbero tali atrocità contro le popolazione africane, prima che il ministro Maas si esprimesse con un comunicato scritto:
“Alla luce della responsabilità storica e morale della Germania, chiederemo perdono alla Namibia e ai discendenti delle vittime per le atrocità commesse. Tale indennità è un gesto di riconoscimento delle immense sofferenze inflitte alle vittime”
Mariachiara Grosso