Naim Qassem nominato nuovo segretario generale di Hezbollah dopo l’uccisione di Nasrallah

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Andrea Umbrello

Direttore Editoriale di Ultima Voce


Naim Qassem è stato scelto come nuovo segretario generale di Hezbollah , la milizia sciita libanese, dopo la morte del leader storico Hasan Nasrallah e di Hashem Safieddine . Subito dopo l’annuncio, il ministro della difesa israeliana Yoav Gallant ha postato su X una foto di Qassem con il commento: «Nomina temporanea. Non per molto», in tono minaccioso.

Una leadership consolidata nella resistenza sciita libanese

Qassem, figura chiave della politica sciita libanese, ha 71 anni ed è stato tra i fondatori di Hezbollah negli anni ’80. Attivista religioso e politico di lunga data, aveva già co-fondato negli anni ’70 l’ Unione degli studenti musulmani libanesi e in seguito si unì al gruppo sciita Amal . Dopo la scomparsa di Musa Sadr nel 1978, però, decise di allontanarsi da Amal per concentrarsi sul consolidamento di Hezbollah, fondato ufficialmente nel 1982 come organizzazione di resistenza contro Israele.

Un’eredità complessa: Hezbollah alla guida di Naim Qassem

Dopo la morte di Nasrallah, ucciso nel massiccio bombardamento di Dahieh, un quartiere di Beirut, e la successiva eliminazione di Safieddine, Qassem ha assunto la guida di Hezbollah in un periodo segnato da forti tensioni e scontri con Israele. Dalla sua nuova posizione, Qassem ha pronunciato tre discorsi di sfida, dichiarando che Hezbollah è pronto a combattere e, se necessario, a vincere, mantenendo però una linea diplomatica in apertura a possibili negoziati di cessate il fuoco . In questo contesto, ha espresso apprezzamento per gli sforzi del presidente del parlamento libanese, Nabih Berri , verso una mediazione pacifica, un segnale di cambiamento strategico rispetto alla consueta linea rigida di Hezbollah sul fronte di Gaza .

Nonostante le sue capacità diplomatiche, Qassem è percepito come un leader meno carismatico rispetto a Nasrallah, ma dotato di una forte esperienza nel mantenere equilibri politici sia a livello locale che regionale. Il presidente iraniano Massud Pezeshkian ha definito la sua nomina a rafforzamento della resistenza libanese contro Israele, dimostrando il supporto iraniano alla nuova leadership di Hezbollah.

Escalation e mediazioni: le tensioni con Israele e il ruolo dei mediatori internazionali

Mentre Qassem assume la guida di Hezbollah, Israele ha intensificato gli attacchi nel sud e nell’est del Libano, colpendo pesantemente Baalbek e Sidone , città storiche e strategiche nella valle della Bekaa. A Baalbek, oltre 50 persone sono state uccise e 60 ferite nei raid, con un impatto devastante anche per le rovine archeologiche della città, dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.

Nel frattempo, la comunità internazionale ha iniziato a manifestare segnali di interesse verso una soluzione diplomatica del conflitto. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha convocato una riunione straordinaria per valutare le opzioni diplomatiche, e il Qatar ha annunciato il proprio impegno a mediare, collaborando con gli Stati Uniti in vista delle imminenti elezioni presidenziali.

Hezbollah e le operazioni militari: lo scontro sul terreno

Sul piano militare, Hezbollah ha dichiarato di aver distrutto un carrarmato Merkava israeliano, causando la morte dei soldati al suo interno, dimostrando una certa capacità di resistenza nelle battaglie terrestri, pur rimanendo vulnerabile ai continui attacchi aerei israeliani. La tensione continua a crescere non solo nel sud del Libano ma anche nella capitale Beirut, dove i raid hanno colpito la zona di Dahieh.

Ieri, inoltre, otto soldati austriaci delle forze Unifil dell’ONU sono rimasti lievemente feriti in seguito a un razzo lanciato dal nord della missione. Unifil ha avviato un’indagine per accertare se l’episodio sia stato intenzionale o un errore, mentre continua a monitorare l’evolversi della situazione.

Il futuro di Hezbollah sotto la guida di Qassem

Con la guida di Qassem, Hezbollah si trova di fronte alla sfida di mantenere la propria influenza regionale, bilanciando le pressioni di Israele e le aspettative di un popolo stremato dal conflitto. Sebbene meno iconico di Nasrallah, Qassem potrebbe rappresentare un punto di equilibrio, cercando di conciliare la tradizionale linea dura di Hezbollah con nuove aperture diplomatiche.

 

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