Martedì mattina dopo una lunga malattia si è spenta Nadia Toffa. Lo si apprende da un post su facebook pubblicato dalla redazione de ” Le Iene”:
“E forse ora qualcuno potrebbe pensare che hai perso, ma chi ha vissuto come te, NON PERDE MAI. Hai combattuto a testa alta, col sorriso, con dignità e sfoderando tutta la tua forza, fino all’ultimo, fino a oggi. D’altronde nella vita hai lottato sempre. Hai lottato anche quando sei arrivata da noi, e forse è per questo che ci hai conquistati da subito. È stato un colpo di fulmine con te, Toffa”
CHI ERA NADIA TOFFA
Nata a Brescia 40 anni fa inizia la sua carriera televisiva nel 2009 diventando “una iena” per Italia Uno. Da sempre combattiva e tenace si è occupata di molti servizi alquanto scomodi come ad esempio quello sullo smaltimento illegale dei rifiuti in Campania, quello sulla terra dei veleni a Crotone o quello sulle presunte truffe nella sanità ai danni del servizio nazionale. Nel 2015 è al timone della sua prima trasmissione televisiva intitolata Open Space ed ideata dai produttori delle Iene. Nel 2016 insieme a Geppi Pucciari e Pif conduce il programma che l’ha resa famosa, Le Iene, e continua ad esserne la conduttrice fino al 2018. La Toffa, come viene chiamata affettuosamente da tutti, nel dicembre del 2017 durante un servizio a Trieste viene colta da malore.
L’INIZIO DEL CALVARIO
Nel febbraio del 2018 annuncia al pubblico del brutto male che l’attanaglia. Sono giorni difficili per Nadia che inizia i cicli di chemioterapia per sconfiggere la malattia. Sembrava che tutto stesse andando per il meglio ma ad ottobre dello stesso anno, l’annuncio. Non aveva ancora vinto contro il cancro. Altri cicli di chemio, altro bombardamento di farmaci. Tutto questo però non toglie il sorriso a Nadia che continua più forte di prima a lottare per la vita.
LA MALATTIA E GLI HATERS
Battaglie per la salute e battaglie contro gli haters. Questa era Nadia Toffa una ragazza senza peli sulla lingua che definì sui social il cancro “come un dono”, scatenando in negativo la reazione della rete. Gli odiatori seriali che proliferano sul web la ricoprirono d’insulti e di post pieni di rancore senza mai in realtà leggere tra le righe la sua esternazione. In un’intervista successiva al Corriere della Sera disse:
«Ho cercato di trasformare questo accidente, che mai avrei voluto, in un’opportunità per riuscire a conviverci» ribadendo che «il cancro è una sfortuna e si batte con la chemio». Vedere la luce anche quando c’è buio.
Ciao Nadia, la festa in cielo per accogliere un nuovo angelo è già iniziata.
Alberto Carocci