Gregg Araki nel 2004 trasformò il libro Mysterious Skin – di Scott Heim – in un film disturbante e bellissimo, proprio come il romanzo d’esordio dello scrittore americano. La pellicola, presentata al Festival di Venezia, raccolse il plauso della critica e del pubblico. Il regista americano, di origine nipponica, decise di rimanere fedele alle pagine del lavoro di Heim il più possibile.
Mysterious Skin – pubblicato in Italia dalla casa editrice Playground – è una storia a più voci. Le principali sono quelle di Brian Lackey e di Neil McCormick.
Quando mi fu spedito il romanzo di Scott Heim pensai fosse la storia più bella, poetica e potente che avessi mai letto.
Gregg Araki
Brian è un adolescente introverso e molto particolare: spesso perde sangue dal naso ed è perseguitato da strani sogni pieni di alieni. Pensa di essere stato rapito, di essere una delle tante vittime di creature provenienti da altre galassie. Neil è un ragazzino gay dalla faccia tosta, tormentato. Vorrebbe lasciare la piccola cittadina del Kansas dove vive, per seguire l’amica del cuore a New York. Si prostituisce, come se fosse l’unica cosa in grado di fare, si vende e mette via i soldi necessari alla “fuga”.
I due ragazzi hanno un punto in comune: il mostro che visita i sogni di Brian. Quello che per Brian è un alieno per Neil ha le fattezze umane del loro ex allenatore di baseball. Un uomo che, molti anni prima, ha devastato le loro menti… trasformando in un buco nero la memoria di uno e rendendo sofferente e granitico il cuore dell’altro.
Il libro, a differenza del film, offre il punto di vista anche di alcuni personaggi secondari, usati come specchi di parole per rendere Brian e Neil ancora più “vivi”.
Mysterious Skin… libro o film? Meraviglie differenti, scaturite dalla sensibilità di uno scrittore eccellente e da un regista capace di commuovere senza cadere nel morboso.
Luca Foglia Leveque