L’azione degli Irriducibili è avvenuta oggi, alla vigilia del 25 aprile, nei pressi di Piazzale Loreto, dove il 28 aprile del 1945 venne esposto il corpo di Mussolini.
La Festa della Liberazione del nostro paese dal nazi-fascismo non trova pace. Dopo le gravi affermazioni del Ministro Salvini, alla vigilia del 25 aprile un gruppo di “tifosi” laziali ha esposto uno striscione vicino Piazzale Loreto. Lo striscione riportava la scritta: “Onore a Benito Mussolini”.
I tifosi, una settantina circa, si trovano a Milano per seguire la trasferta della Lazio che questa sera affronterà il Milan allo Stadio San Siro. Una volta esposto il proprio omaggio a Mussolini, questi individui hanno cantato anche alcuni slogan fascisti e, dopo qualche immancabile saluto romano, sono andati via. La Digos sta già cercando di rintracciare i partecipanti.
“È una cosa allucinante” ha dichiarato il presidente milanese dell’Anpi, Roberto Cenati, “Chiediamo alle autorità di individuare i responsabili. Le organizzazioni neofasciste vanno sciolte applicando le leggi Scelba e Mancino, è ora di dire basta”.
Come dargli torto? Come è possibile che un gruppo di fascisti sia libero di inneggiare a Mussolini nel centro di Milano? Semplice, non dovrebbe esserlo. Secondo l’art. 5 della Legge Scelba del 1952, infatti, quella che si è svolta oggi a Milano è una “manifestazione fascista”. Essa prevede la reclusione fino a 3 anni per simili manifestazioni e per “chiunque, partecipando a pubbliche riunioni, compia manifestazioni usuali del disciolto partito fascista ovvero di organizzazioni naziste”. Eppure, è accaduto proprio a Milano, città medaglia d’oro alla Resistenza.
Sulla vicenda dello striscione pro-Mussolini è intervenuto anche il Sindaco di Milano, Giuseppe Sala, che su Facebook a commentato l’accaduto, non limitando la critica al gesto in questione. “Anche cercando di non drammatizzare” ha scritto Sala, “non si può non capire che si stanno superando certi limiti. E che la denuncia di tutto ciò spetta soprattutto alla politica. A tutta la politica però. Milano è, e resterà sempre, una città profondamente antifascista”.
Il Sindaco Sala ha perfettamente ragione. È necessaria la denuncia della politica, di tutta la politica. È difficile però contrastare i frequenti rigurgiti neofascisti se una parte della politica e del Governo del paese non fa altro che strizzare l’occhiolino ai nostalgici. Ma è necessaria anche la denuncia da parte di tutto il mondo sportivo. Viene infatti da chiedersi come mai, nel 2019, non è ancora stato possibile isolare queste frange di “tifosi”, non nuove ad atti fascisti, che rappresentano un insulto a tutto lo Sport, che dovrebbe essere un sinonimo di pace e rispetto.
Matteo Taraborelli