“Musicanti. Il musical con le canzoni di Pino Daniele”, sembrava fino a pochi mesi fa una sfida quasi impossibile quella di suggellare con un musical l’anima musicale del grande Pino.
Ma , con la partecipazione di chi quel grande artista l’ha vissuto collaborandoci, con il talento di tanti giovani interpreti e con il suo ardore è probabilmente riuscito.
Dopo il successo incredibile, nel suo debutto ma anche nelle sue repliche, a Dicembre, partendo proprio da quel luogo natale e visceralmente congiunto che è Napoli, ha saputo poi trasmigrare in una turnèe nazionale di grande successo che ha toccato città come Bologna, Padova, Firenze e Torino.
Attualmente lo spettacolo sta conquistando consensi allo storico teatro Arcimboldi di Milano per poi debuttare a Maggio al teatro Olimpico di Roma, ma la buona notizia è che il viaggio itinerante di questo fantastico show proseguirà anche in rappresentazioni outdoor la prossima estate, inevitabilmente ripartendo proprio da Napoli.
Con la precisione all’Arena Flegrea di Napoli, sabato 8 giugno, unica data in Campania. Prodotto da Ingenius Srl e curato nella direzione artistica da Fabio Massimo Colasanti tra i più stretti collaboratori del bluesman partenopeo, al quale lo legava un’amicizia ventennale:
“Il progetto – afferma il direttore artistico – nasce dal mio bisogno di colmare il vuoto artistico e personale che ha lasciato la prematura scomparsa di Pino. Dalla scelta dei brani è scaturito il mio primo dilemma (Pino ne ha composti innumerevoli). Altrettanto impegnativo per me è stato raccontare Pino e la sua musica senza di lui, senza averlo accanto: ‘Musicanti’ è un’opera emotivamente avvincente e appassionante”
Quest’opera mette insieme le arti del teatro, della musica e della danza, in un rispettoso omaggio e nella celebrazione di un artista immenso.
Pino Daniele ha saputo restituire le molteplici identità di una città difficile, densa di culture e ricca di contraddizioni. In “Musicanti”, le vicende dei personaggi si intrecciano con le canzoni che hanno emozionato migliaia di persone, tramandate di generazione in generazione, come un patrimonio prezioso. “Na Tazzulella ’e cafè”, “A me me piace ’o blues”, “I say I sto ’ccà”, “Napule è”, “Viento”, “Je so pazzo”,“Cammina cammina”, “Lazzari felici”, “Musica musica”, “Quanno chiove” e alcune canzoni tratte dal repertorio successivo, come “Che soddisfazione” e “Anima”, diventano i quadri in cui si muove un cast di talentuosi artisti, Noemi Smorra (Anna), Alessandro D’Auria(Antonio), Maria Letizia Gorga (Donna Concetta), Simona Capozzi (Rita), Pietro Pignatelli (Dummì), Enzo Casertano (Tatà), Francesco Viglietti (Teresina), Leandro Amato (‘O Scic), Ciro Capano (Nonno), accompagnato sul palco da una “resident band” d’eccezione, composta da celebri musicisti “amici” di Pino, Fabio Massimo Colasanti, chitarra; Roberto d’Aquino, basso; Alfredo Golino, batteria; Simone Salza, sax; Elisabetta Serio, pianoforte-tastiere. Un suono sofisticato e fedele alla produzione di Pino Daniele, curato dal sound engineer storico del Lazzaro Felice, Fabrizio Facioni; e uno straordinario disegno luci firmato dal lights engineer Marco Palmieri.
La storia inedita, scritta da Alessandra Della Guardia e Urbano Lione, è quella del giovane Antonio, che torna nella sua Napoli per un lascito testamentario. Il misterioso benefattore è suo padre, di cui non ha mai saputo niente. Sconvolto dalla notizia, vuole liberarsi dell’immobile ma scopre che si tratta di uno storico locale di musica, il “Ue Man”. Il ragazzo è costretto a restare a Napoli e a gestire la situazione, lo farà grazie all’aiuto umano e psicologico di un artista di strada, Dummì. Conoscerà Anna, la cameriera e cantante del locale, e il suo amico Teresina, rincontrerà Rita, si difenderà dai tranelli di un delinquente, ‘O Scic. Resterà ammaliato dai racconti di Donna Concetta e Tatà e aprirà il suo cuore incontrando il nonno di Anna. La presenza di Antonio in questo luogo tanto odiato troverà un perché.
Claudio Palumbo