I musei italiani restano aperti, sui social almeno
Ormai dovremmo averlo compreso: siamo vivamente invitati a rimanere a casa il più possibile, a non frequentare luoghi chiusi, ad evitare di trovarci in situazioni di calca. Non a caso uno degli effetti dell’entrata in vigore del Decreto legge presentato in conferenza stampa dal Primo ministro Giuseppe Conte nella notte tra Venerdì 6 e Sabato 7 Marzo, è che tutti i musei italiani sono stati chiusi.
Il mondo della cultura, però, ha deciso di non fermarsi, e il fenomeno che era nato da un’idea dei musei con sede nelle prime zone rosse del Nord Italia è stata sposata dalla maggioranza degli istituti museali italiani. Il vistoso diffondersi di questa iniziativa è da imputarsi anche all’appello lanciato dal Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo . Per voce di Dario Franceschini, titolare di quel dicastero, tutti gli artisti e le istituzioni legate alla sfera del sapere sono stati invitati a sposare la campagna #iorestoacasa.
La risposta dei musei italiani non si è fatta attendere
Se da una parte molti cantanti si sono mobilitati tramite i propri canali social con dirette pensate per intrattenere i propri fan costretti nelle proprie abitazioni, i diversi musei italiani si sono impegnati nella promozione di numerose iniziative.
La Triennale di Milano ha inaugurato, a partire da Lunedì 6 Marzo, la campagna Decameron: storie in streaming
Ogni giorno, alle 17.00, viene proposto in diretta sul loro canale Instagram un nuovo contenuto. Al posto delle novelle del Boccaccio, alla cui opera si ispira il titolo dell’iniziativa, si susseguono contenuti di diverso carattere. A mettere a disposizione il proprio talento, per il momento, sono stati il musicista Saturnino Celani, il laboratorio di circo milanese Quattrox4, l’attrice Lella Costa, l’artista Silvia Bertocchi e il giornalista Pierluigi Pardo. Sul profilo Instagram dell’istituzione milanese viene annunciato, di volta in volta, il contenuto di ciò che verrà trasmesso in diretta nei giorni a seguire, ma è possibile recuperare anche i video di ciò che è già andato in onda.
Gli Uffizi di Firenze, dal canto loro, tengono a rivendicare la toscanità dello scrittore la cui opera è ripresa nel titolo dell’iniziativa milanese
Giovanni Boccaccio era probabilmente fiorentino e il suo Decameron è ambientato proprio sulle colline che si trovano appena fuori dal capoluogo toscano. Il format ripreso dai tanti musei italiani, quindi, scrivono i lavoratori degli Uffizi, è “maledettamente toscano” e loro lo interpretano pubblicando, una volta al giorno, l’immagine di una delle opere conservate nel museo fiorentino accompagnata dal commento e dalla spiegazione degli esperti. La campagna, inaugurata il 10 Marzo, sarà portata avanti anche sul profilo facebook dell’istituzione museale e si può trovare sotto l’ashtag #UffiziDecameron.
Quelli citati sono solo due degli esempi che si potrebbero fare
In tutte le grandi città i più importanti musei, di arte classica, moderna o contemporanea, si stanno attrezzando per organizzare iniziative simili. Il Maxxi di Roma ha annunciato il 10 Marzo la pubblicazione di una serie di contenuti inediti che raccontino la storia del museo, così come il Museo egizio di Torino, la Pinacoteca di Bologna, il Museo archeologico di Napoli.
Non solo le più importanti gallerie delle grandi città, però, si sono mobilitate per tenere compagnia agli italiani in casa.
Esemplare è il caso della Casa Leopardi di Recanati
Questa realtà museale, situata nel paese natio di uno dei più grandi poeti e filosofi italiani, ha lanciato la propria campagna su Instagram sotto l’ashtag #LINGUAMORTALNONDICE. In un post pubblicato il 10 Marzo i responsabili del museo dedicato a Giacomo Leopardi hanno annunciato che proporranno ogni giorno un passo diverso tratto dalle opere del poeta. Tutti sono invitati a ripostare le parole di Leopardi sui propri profili abbinandole ad una foto o ad una riflessione che quei versi hanno loro suscitato.
Un museo non è solo un luogo fisico, ma anche uno spazio dell’immaginazione!
Questo hanno scritto i lavoratori del museo di Recanati in apertura del post pubblicato per annunciare la loro iniziativa. Non potrebbe esserci pensiero migliore per riassumere lo spirito che guida tutti i musei italiani, uniti nel far arrivare la bellezza di cui è ricchissimo il nostro paese nelle case di tutti.
È innegabile che stiamo vivendo un momento inedito. Molti di noi, non solo i giovanissimi, erano abituati a dare per scontate molte cose. Una di queste era la libera frequentazione dei musei, delle piazze, dei luoghi delle nostre città. È facile rimanere disorientati. L’iniziativa dei musei italiani può aiutare molto a non sentirsi completamente orfani dei propri riferimenti e ad impedirci di provare troppa nostalgia della realtà delle cose precedente a questo stato di emergenza.
Quella realtà tornerà. Magari, con gli occhi pieni delle immagini che ci vengono proposte, sentiremo più vivo il desiderio di affollare i luoghi della cultura, per arricchirci con le opere d’arte che rendono grande il nostro paese. Quando questo periodo sarà finito, ovviamente. Per il momento godiamoci il mondo da casa, ringraziando chi si sta impegnando per farcelo arrivare.
Silvia Andreozzi