In un mondo sempre più connesso e piccolo, l’uomo non sembra ancora pronto ad abbandonare i vecchi sistemi di difesa e di sicurezza: ecco qui tutti i muri nel mondo, o almeno quelli su cui è possibile sapere qualcosa dai dati ufficiali.
Trent’anni fa, in queste ore, il mondo era in fibrillazione. Stava per cadere il Muro di Berlino, un sistema di fortificazioni in piedi dal 1961 che divideva la Germania Est da Berlino Ovest, parte della BRD, la Repubblica federale tedesca. Stava per crollare la cortina di ferro, uno dei muri più famosi nel mondo e nella storia, il confine tra le zone a controllo occidentale e quelle sotto l’influenza dell’Unione Sovietica. Nelle ore tra l’8 e il 9 novembre 1989 il governo tedesco-orientale permise infatti la riapertura delle frontiere con la repubblica federale. Molti cittadini dell’Est quindi si arrampicarono su quel muro (in realtà erano due mura parallele di cemento armato, con la cosiddetta “striscia della morte” che correva al centro e che era presidiata giorno e notte) e poterono raggiungere l’Ovest in un’atmosfera di festa, che portò poi alla riunificazione tedesca il successivo 3 ottobre del 1990.
Sebbene questo sia stato uno dei muri nel mondo più noti e simbolicamente più citati nell’arte e nella musica, molte sono le barriere che oggi sono ancora solide e presidiate nel mondo, per dividere etnie, gruppi religiosi o, ufficialmente, “per motivi di sicurezza”. Riguardo ai numeri, non ci sono dati certi. Ufficialmente, all’inizio del nuovo millennio, ne esistevano 17, dieci in più rispetto a quelli in piedi alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Oggi, secondo la geografa Elisabeth Vallet ne esistono almeno 77. Secondo i dati di Nigrizia, rivista dei missionari comboniani, sarebbero invece 78. Costosissimi in termini di manutenzione, sorveglianza e impatto ambientale, ufficialmente i vari Stati progettano i muri per dividere popolazione in lotta, ma, di questi tempi, appaiono più come semplici palliativi alla globalizzazione.
Di seguito riportiamo alcune delle barriere ancora presenti nel mondo, su cui sono reperibili dati ufficiali.
Muro tra Arabia Saudita e Yemen
Tra i muri nel mondo è sicuramente uno dei meno conosciuti. Costruito nel 2013, è lungo 1.800 chilometri ed è stato eretto dalla ricchissima Arabia Saudita per proteggersi dalle infiltrazioni di terroristi, facenti capo ad esempio ad Al Qaeda, e anche dallo smercio di droghe, in particolare hashish, provenienti dallo Yemen. Dopo la primavera yemenita del febbraio 2012, il paese è piombato nell’incertezza e nell’aggravamento della situazione economica.
Barriere di separazione di Ceuta e Melilla –Marocco
Si tratta di due distinte barriere fisiche di separazione (di 8 e 12 km) tra il Marocco e le città autonome spagnole di Ceuta e Melilla, comunque distanti più di 200 km in linea d’aria. Contrasterebbero l’immigrazione illegale e il contrabbando e sono state costruite dalla Spagna e finanziate dalla Comunità Europea, con 30 milioni di euro. I muri, alti inizialmente 3 metri, sono sormontati da filo spinato. L’agenzia europea Frontex ne ha consentito l’innalzamento fino ai sei metri. A Ceuta la situazione è molto delicata, perché il Marocco rivendica la cittadina e ne chiede l’annessione dal 1975. Nel 2005 la barriera è diventata tristemente famosa per la morte di numerosi migranti morti sotto i colpi della polizia marocchina nel tentativo di raggiungere l’Europa. Spesso, le persone tentano di aggirare il muro passando per lo Stretto di Gibilterra, ma trovano la morte.
Linea verde di Cipro
Nella lista dei muri nel mondo è uno dei più conosciuti per via del turismo. Si tratta di un’area demilitarizzata istituita dall’ONU nel 1974. A seguito del cessate il fuoco e dell’intervento turco sull’isola, venne eretto un muro di 180 km che da allora divide la parte sud (greco-cipriota) da quella nord (turco-cipriota). Il nome deriva dal disegno che il generale britannico Peter Young tracciò con una matita verde sulla mappa della capitale Nicosia per indicare i quartieri turchi e quelli greci, ancora nel 1964.
Il muro tra Bulgaria e Turchia
E’ stato costruito nel 2014 dal governo Bulgaro, per arginare i flussi migratori provenienti dalle zone orientali. Il disegno risale a un tracciato del 1878, al momento dell’indipendenza della Bulgaria dall’Impero ottomano. Fino al 2013 non c’era una vera e propria barriera, ma solo un sistema di telecamere. Poi è stata avviata la costruzione del primo tronco, lungo 30 km. La costruzione è stata completata nel novembre 2017 e ha raggiunto i 200 km. E’ attraversabile solo in tre punti e ha sensori ogni 20 metri, che registrano cambi di temperatura e movimenti improvvisi. I doganieri sono in tutto 1800 e riescono a essere sul posto entro 15 minuti. Il Corpo europeo di frontiera ha inviato sul posto 133 persone e numerosi veicoli per il pattugliamento.
Il muro tra Iran e Pakistan
E’ stato costruito nel 2007 ed è lungo 700 km, con uno spessore di 90 centimetri. E’ strutturato in terra e pietra, con fossati, filo spinato e postazioni della polizia iraniana per tutta la lunghezza. L’obiettivo è la prosecuzione della politica di protezione iniziata con la costruzione del muro tra Iran e Afghanistan, lungo ben novecento chilometri. L’Iran, negli ultimi anni, ha infatti avviato una metodica chiusura delle frontiere, soprattutto verso i sunniti e i trafficanti di droga.
Il muro tra Israele ed Egitto
Alta cinque metri, sormontata da filo spinato e torri di controllo alte 30 metri, telecamere di sicurezza e allarmi: si tratta della barriera voluta dal ministro israeliano Netanyahu. Alla prima sezione lunga 230 km ne è stata aggiunta un’altra da 14. Il muro si estende dal porto israeliano di Eliat, sul Mar Rosso, fino alla Striscia di Gaza, affacciata sul Mediterraneo e ha l’obiettivo di contrastare terrorismo e immigrazione irregolare.
Il muro tra Zimbabwe e Botswana
E’ stato costruito nel 2003 dal Botswana ed è lungo 482 km. Lo scopo ufficiale era quello di arginare i contagi tra il bestiame ed evitare lo sconfinamento delle mandrie, ma in realtà sembra puntare a contrastare l’arrivo di migranti irregolari.
La zona demilitarizzata tra Corea del Nord e Corea del Sud
E’ la linea di demarcazione che corre lungo il 38° parallelo ed è in piedi dal 1953. In seguito alla guerra tra le due Coree, lungo i 248 km del confine venne posta la zona demilitarizzata coreana, larga 4 km. La linea è segnalata da 1.292 cartelli identici piazzati lungo il percorso. Sul lato nord i cartelli sono scritti in Chosongul e Cinese, mentre sul lato sud in Hangul e Inglese.
Il muro tra il Marocco e Sahara occidentale, Berm
E’ stato eretto nel 1989 ed è lungo 2720 chilometri, con lo scopo di difendere il territorio marocchino dal movimento indipendentista Fronte Polisario. In realtà si tratta di otto muri difensivi edificati in sei periodi differenti – dal 1981 al 1987. Sono stati voluti dal re Hassan di Marocco.
Le Peace Lines in Irlanda del Nord
Sono una serie di muri di separazione situati in Irlanda del Nord, soprattutto nella città di Belfast e di Derry. Hanno una lunghezza variabile (fino ai 4 km) e separano le zone cattoliche da quelle protestanti. I muri raggiungono gli 8 metri, sono fatti di metallo e cemento. Hanno reticolati di filo spinato e dei cancelli sorvegliati dalla polizia che vengono chiusi di notte. I primi tratti di muro furono costruiti nel 1969 in seguito allo scoppio dei cosiddetti Troubles, la fase più recente del conflitto nordirlandese. Negli anni sono diventati tra i muri nel mondo più visitati.
Il muro tra Stati Uniti e Messico
E’ stato costruito durante l’amministrazione di Bill Clinton, nel 1994, per contrastare l’immigrazione. Diventato uno dei cavalli di battaglia della politica di Donald Trump, i 1.000 chilometri iniziali sono stati potenziati con un progetto che punta ad aggiungere altri 1600 km. Il confine con il Messico è uno dei più attraversati del mondo. L’obiettivo degli Stati Uniti è quello di impedire l’arrivo di migranti irregolari messicani e bloccare il traffico di droga.
Un servizio del Wall Strett Journal che parte dalle parole di Trump per approfondire la tematica dei muri di separazione nel mondo
La barriera di separazione israeliano-palestinese
Definito come “muro salvavita” dagli israeliani e “muro della vergogna” o “dell’annessione” dai palestinesi, la barriera è stata costruita nel 2002 ed è lunga 730 km. Serve per impedire l’ingresso nello stato di Israele dei palestinesi e per evitare attacchi terroristici. Il tracciato è stato ridisegnato più volte su pressioni internazionali. Ingloba quasi tutti i pozzi d’acqua e rende impossibile l’accesso alle terre coltivate da parte degli agricoltori palestinesi e l’isolamento di certi villaggi.
La Line of control tra India e Pakistan
Si sviluppa per 550 km e non costituisce un vero e proprio confine internazionale, perché le due nazioni rivendicano la zona del Kashmir, su cui sorge la linea di demarcazione. La linea fu stabilita al termine della guerra indo-pakistana del 1971, come linea del cessate il fuoco dietro cui dovevano attestarsi gli eserciti dei due belligeranti.
Il muro tra Kuwait e Iraq
Lunga 190 chilometri, la barriera corre lungo il confine tra i due stati e per tutta la lunghezza del loro confine comune dall’Arabia Saudita al Golfo Persico. Costruita a partire dal 1991, immediatamente dopo l’inizio della prima Guerra del Golfo, sotto l’autorizzazione del Consiglio di sicurezza dell’ONU, ufficialmente serve per arginare un’eventuale nuova invasione del Kuwait da parte dell’Iraq. A gennaio del 2004 il Kuwait ha presentato un progetto per aggiungere altri 217 km alla barriera.
Il muro tra Thailandia e Malesia
Il muro è stato fortemente voluto dal primo ministro thailandese Chulanont, arrivato al potere con un colpo di stato del 2006. Il suo obiettivo era contrastare l’arrivo di armi destinate alla guerriglia musulmana e separatista. A questo si aggiunge la necessità di mettere un freno all’influenza dei fondamentalisti malesi sui musulmani thailandesi in un paese a maggioranza buddista. E’ lungo 27 chilometri.
Il muro tra Cina e Corea del Nord
A lungo alleata della Corea del Nord, la Cina nel 2003 ha approvato la costruzione di un muro. Il progetto è stato implementato dopo gli esperimenti nucleari portati avanti dal governo di Pyongyang e alla fuga di numerosi profughi nord-coreani che chiedevano asilo politico in Cina. Abbandonare la Corea del Nord senza un permesso ufficiale è infatti punito come alto tradimento, con la pena capitale.
Anche in Italia: il muro di Padova
Si trovava in via Anelli ed è stato costruito alla fine del 2006. In realtà non era un muro in cemento, ma più che altro una recinzione alta 3 metri e lunga 80. Il fine della struttura era la tutela dell’ordine pubblico nel quartiere, diventato poi una città fantasma. Alla fine degli anni Novanta iniziò a ospitare una quantità di stranieri in costante aumento. Le cronache riportano che divenne presto una zona di attività legate al commercio di droga e alla prostituzione. Gli edifici dell’area recintata nel tempo sono stati interamente sgomberati. Agli stessi proprietari è stato proibito l’accesso e la demolizione delle palazzine è stata avviata lo scorso ottobre.
Elisa Ghidini