Per la prima volta lo scorso gennaio Cristina Cattaneo nel suo libro Naufraghi senza volto raccontò una storia che commosse l’opinione mediatica mondiale, quella del bambino trovato annegato nei mari del Mediterraneo con una pagella in tasca. Lo street artist Jorit gli restituisce un nome e la dignità rimossa dalla crudeltà nell’opera che lo immortala, “Kukaa“.
Si tratta infatti dell’ultimo lavoro del celebre artista gira mondo e dei suoi noti volti, in un complesso a Palma Campania nella provincia di Napoli si staglia infatti la commovente celebrazione di quella giovane anima partita dal Mali alla ricerca di fortuna, in quei commossi occhi protagonisti della maxi opera.
Kukaa che in lingua swahili significa “restare”, proprio per rivendicare l’idea che ogni persona ha diritto di restare nella propria terra e deve essere messo in condizione di poterlo fare. Nella sua composizione, il murale, la parte inferiore dedicata proprio a Kukaa posto di profilo, in quella superiore, quasi come a proteggere teneramente il quattordicenne, il volto di Thomas Sankara, presidente del Burkina Faso assassinato nel 1987. Leader carismatico ricordato come il “Che Guevara africano”, si distinse per le riforme sociali e la lotta contro imperialismo e neocolonialismo
Jorit chiamato dallo stesso sindaco del comune di Palma Campania, Aniello Donnarumma, ha avuto la possibilità di scegliere il tema da trattare ponendo l’accento sull’eco mediatico di cui oggi vivono le politiche di integrazione e i flussi migratori.
“Queste due figure si parlano in un Comune dove c’è una forte presenza di immigrati “
racconta Jorit
“Volevo lanciare un messaggio che facesse riflettere. Sankara è una figura rivoluzionaria, ha cercato di risolvere il problema dell’emigrazioni migliorando le condizioni del suo popolo, ribadiva l’importanza delle radici e della creazione di un modello di sviluppo contro lo sfruttamento. Ha cercato di dare risposte mettendo in pratica gli ideali di umanità e uguaglianza”
Nel corso della realizzazione si sono mobilizzate scolaresche e cittadini sono andati a trovare Jorit che sulla parete, inizialmente, aveva scritto alcune frasi di Vincenzo Russo, intellettuale della Rivoluzione Napoletana del 1799, originario proprio di Palma Campania e giustiziato a Napoli, in Piazza Mercato.
Si mescolano tra i colori dell’opera alcuni messaggi raccolti nel progetto “La gente di Napoli”: “Guai a prendere in giro il popolo” che riprende una frase di Sankara, “La terra degli uomini integri” che è il significato di Burkina Faso.
Ma anche frasi lanciate all’artista dalla gente comune come “Rispunn”, “La rivoluzione è un fiore”. Nell’occhio sinistro di Sankara c’è il nome di Marilena Nappi, docente del gruppo archeologico “Terra di Palma” recentemente scomparsa, nell’occhio destro c’è scritto “Rivoluzione”. Ci sono anche molti nomi di persone che l’artista ha incontrato a Palma Campania.
L’opera posta tra viale Giacomo D’Antonio e via Circumvallazione. è pronta nel suo forte carico di significato, tra storia cultura locale e messaggi di speranza ad un mondo globalizzato.
Claudio Palumbo