Una divisa da tecnico dell’acquedotto e una tessera fittizia, così muore un pensionato nel 2018, vittima di una truffa. E’ successo a Chieri, in Piemonte, un controllo di routine per identificare eventuali perdite d’acqua. L’uomo armato di casacca da lavoro, dopo una breve presentazione, ha iniziato a girare per le stanze. Finita l’ispezione finalmente il verdetto, nessuna perdita ma uno strano sacchetto in mano. E’ qui che Giacomo Lazzarotto, 81 anni, ha capito di essere stato truffato.
E’ uscito di corsa nel momento in cui ha realizzato tutto. Riuscendo a strappare dalle mani del ladro la refurtiva, ha però perso l’equilibrio precipitando verso il basso. Caduto fino in fondo alla scala e, come chi non lo merita, muore sul colpo. Mentre il ladro fuggiva una complice lo aspettava in auto. Il vicino di casa, e amico della vittima, ha raccontato di aver assistito alla fuga: «Sono fuggiti su un’auto bianca». Ora i militari hanno diramato le descrizioni dell’auto in tutta la zona, compreso l’Astigiano, probabile fuga dei due truffatori.
Gli ultimi passi
Ma cosa resta in quell’appartamento? Per un sacchetto di gioielli cosa verte sull’altro piatto della bilancia? Giacomo aveva due figli e a detta di tutti era un brav’uomo, un pezzo di pane. A dare l’allarme sono state la moglie e l’anziana sorella. Erano tutti e tre in casa nel tardo pomeriggio quando ha suonato quell’ uomo dicendo di essere un tecnico dell’acquedotto. Giacomo ha aperto, l’uomo ha detto che dalla strada si vedeva una perdita. Ha cominciato a girare per casa, perché doveva controllare. In realtà ha preso gioielli e soldi dalla camera da letto. Li ha messi in un sacchetto e poi dato che “Dal controllo non è risultato nulla” è andato via, dopo di che una piccola colluttazione sul pianerottolo, il volo e più niente. Giacomo se ne è andato così, all’età in cui dovresti stare più tranquillo e goderti il tuo meritato riposo, circondato dall’amore e da quanto di guadagnato in una vita di fatiche. Sul pianerottolo è rimasta solo una delle sue pantofole, l’altra l’ha seguito fino all’androne, come a marcare i suoi ultimi passi per difendere la sua casa.
Stefano J. Bazzoni