L’idea di multare i senzatetto è venuta in mente nel 2018 al Primo Cittadino della città di Genova, Marco Bucci. Per rendere questo “pregevole” proposito una realtà è bastato apportare una modifica al Regolamento di polizia urbana. Per mezzo di tale modifica si è infatti predisposta una sanzione di 200 euro nei confronti di coloro che rovistano nei cassonetti dell’immondizia. Con l’accusa di offendere il decoro della città.
Riassumendo: da un anno a questa parte, a Genova, chi rovista nei cassonetti in cerca del cibo appena sufficiente per sopravvivere è destinatario di una sanzione amministrativa. E viene chiamato a pagare 200 euro a titolo di multa. Più lo si legge più sembra una barzelletta.
Un anno di sanzioni ai senzatetto di Genova
La vita dei senzatetto di Genova nell’ultimo anno è stata dunque anche più ardua del solito. La Polizia Locale ha emesso ben 217 sanzioni complessive in applicazione di questa nuova normativa che tutela del decoro urbano. Tutte queste multe però – colpo di scena – non risultano essere state pagate. Fatta eccezione per due.
Ci si chiede se l’amministrazione comunale della città avesse previsto questo esito così sconfortante. D’altronde, chi ha la sfacciataggine di rovistare nei cassonetti della spazzatura per sopravvivere, dovrebbe sentirsi in dovere di rispondere delle sue gravi malefatte alle autorità. Non fosse che nella stragrande maggioranza dei casi i destinatari delle multe sono risultati nullatenenti. E quindi del tutti privi dei mezzi necessari per far fronte alla sanzione. Chi lo avrebbe mai detto?
A rendere ancora più surreale il quadro, c’è poi il fatto che tutti i senzatetto sanzionati sono stati anche accusati di furto. E quindi costretti a presentarsi alle udienze in Tribunale per difendersi.
Scelte indecorose nel nome del decoro
Non vi è alcun dubbio che l’iniziativa di multare i senzatetto si è rivelata null’altro che un flop. Si tratta di un’autentica perdita tempo per la Polizia Locale ed è stata motivo di rallentamenti nell’ambito del già poco efficiente sistema giudiziario per via dell’ingolfamento dei Tribunali.
Ma ciò che lascia più perplessi è il grottesco accanimento che si sta dimostrando nei confronti dei più deboli tra i membri della società. Il principio di solidarietà è uno dei principi cardine del nostro ordinamento. Così come il principio di uguaglianza sostanziale in base al quale le istituzioni dovrebbero avere un ruolo attivo nel tentare di superare gli ostacoli che impediscono ai più bisognosi di vivere una vita dignitosa.
Genova e molti altri Comuni d’Italia negli ultimi anni hanno abbandonato o addirittura vessato, in alcuni casi, proprio chi ha più bisogno. Questa deprecabile mancanza di humanitas dovrà avere un peso per tutti i cittadini consapevoli che sceglieranno la futura classe politica.
Livia Larussa