La multa a DAZN da parte dell’Antitrust ammonta a 500.000 euro. È questo il prezzo da pagare per la piattaforma di sport in streaming.
Multa a DAZN: le motivazioni
La qualità del servizio è scadente e il mese di prova gratuito non è affatto gratuito. Sono queste le ragioni principali che hanno spinto l’Antitrust a comminare una multa a DAZN per 500.000 euro.
Secondo l’AGCM (Autorità garante della Concorrenza e del Mercato), DAZN ha messo in opera delle pratiche commerciali scorrette. Le dirette in streaming per le partite di Serie A e B, infatti, hanno delle limitazioni tecniche. Il servizio, infatti, non è di qualità poiché molti utenti, nonostante la sottoscrizione dell’abbonamento, non riescono ad accedere al servizio.
La multa a DAZN di 500.000 euro è inoltre legata al messaggio pubblicitario ingannevole. Lo spot della piattaforma, infatti, invogliava gli utenti a testare il servizio usufruendo del mese di prova gratuito. Questo partiva con la semplice registrazione al sito. Tuttavia non è mai stato precisato che alla fine del mese e senza disdetta, si aveva la sottoscrizione automatica del contratto.
Multa a DAZN: la piattaforma si difende
DAZN prova a difendersi con l’Antitrust che in passato aveva multato anche Sky per motivi analoghi. In particolare DAZN dichiara di non essere riuscita in tempo a organizzare al meglio il servizio.
La piattaforma ha iniziato il servizio il 26 luglio in tutta fretta, solo un mese di tempo dopo dall’assegnazione dei diritti per la trasmissione delle partite di calcio.
Riguardo invece alla pubblicità ingannevole DAZN fa mea culpa. Prova comunque a trovare una giustificazione al loro messaggio che recita: “Non c’è contratto, potrai disdire ogni mese”. In particolare fanno leva sull’ultima parte dove viene detto che il contratto potrà essere annullato ogni mese.
L’Antitrust non si lascia intimidire e la multa a DAZN rimane di 500.000 euro. Di questi 260.000 sono per le limitazioni tecniche e la parte restante per il contratto ingannevole.
Elena Carletti