Oggi si è tenuta una seduta alla Camerda dei Deputati ed è stata approvata la mozione cessate il fuoco, promossa dal PD, sulla guerra in corso in Medio oriente. Nel particolare, la seduta parlamentare numero 243, riguarda il cessate il fuoco immediato su Gaza, con il riconoscimento dell’emergenza umanitaria in Palestina. La mozione cessate il fuoco riconosce quindi che l’Italia non dovrà più sostenere qualsiasi forma di iniziativa di guerriglia sul terreno palestinese. Nonostante ciò, il bel paese non riconoscerà comunque lo Stato palestinese, non darà fondi economici all’UNRWA e non opererà nessun sanzionamenti nei confronti dell’IDF in Palestina e Cisgiordania occupate.
Mozione cessate il fuoco: come il PD ha raggiunto – finalmente – l’intesa
La prima firma sulla mozione cessate il fuoco sul territorio palestinese è stata quella della segretaria del PD Elly Schlein insieme a quella di Andrea Orsini. La firma è arrivata un giorno dopo il colloquio con la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sul conflitto in Medio Oriente. Nella conferenza stampa, la segretaria afferma la sua soddisfazione nel distaccamento dell’Italia ai bombardamenti e alla distruzione dei civili. Parole importanti, sicuramente poco sentite prima d’ora, così come quelle del ministro degli Esteri Antonio Tajani, che parla della sproporzionalità della reazione israeliana. Nonostante ciò, poche parole sul genocidio e il riconoscimento che questo stia davvero avvenendo.
I punti fondamentali della mozione cessate il fuoco
Il pilastro fondamentale della mozione promossa dal PD è un “immediato cessate il fuoco americano” e la richiesta verso il governo di “sostenere ogni iniziativa volta a perseguire la liberazione degli ostaggi israeliani”. La richiesta degli aiuti, ad ora, è di tipo umanitario, con “continui, rapidi e sicuri” sostegni all’interno della Striscia di Gaza.
Elly Schlein ha ripreso il discorso, rivendicando molto questa vittoria, sostenendo come e quanto sia importante sostenere la teoria dei “due popoli due Stati” e applicarla per il bene delle due popolazioni e delle loro terre promesse. La richiesta del PD è quella di far riconoscere lo Stato palestinese dall’Unione Europea.
La condanna di Elly Schlein si abbatte tanto su Hamas quanto su Israele e il suo forte estremismo religioso. Ma la segretaria si mantiene equilibrata, e si schiera per la fine della guerra. La mozione cessate il fuoco pone quindi un’importante responsabilità su ONG e ONU, oltre che all’Italia, che ora più che mai hanno il compito di sostenere la popolazione palestinese. Ma tutto ciò, sebbene sia un piccolo passo avanti verso il riconoscimento dei diritti umani e della lesione delle norme internazionali, potrebbe non essere abbastanza. L’Italia, per tanto tempo, è stata complice di un’occupazione militare che, ad oggi, si chiama genocidio.
L’intervento della Cina
Intanto anche la voce della potenza geopolitica cinese si sta alzando sempre di più. In mattinata, è arrivata la richiesta di un cessate il fuoco, sopratutto al fronte dell’operazione militare a Rafah. La notizia dello schieramento della Cina per la pace è arrivato oggi dal Ministro degli Esteri in una nota di riconoscimento della lesione del diritto internazionale. Pechino chiede dunque, facendosi sentire ad Israele così come all’intero mondo occidentale, quanto sia importante fermare ogni forma di operazione militare per prevenire il disastro umanitario, tanto a Rafah quanto in tutta la Palestina.
L’approvazione della mozione cessate il fuoco
Come si poteva immaginare, il silenzio sulla mozione cessate il fuoco è arrivato da parte del partito di maggioranza che ha deciso totalmente di astenersi rispetto alle richieste presentate dal Partito Democratico. Le mozioni presentate oggi alla Camera erano sei, di cui tre sono state approvate. Andrea Orsini, primo firmatario e deputato meloniano, ha però richiesto la valutazione dei fondi economici all’UNRWA, con una preferenza alla sospensione totale dei finanziamenti. La preferenza è quella di fermare ogni relazione con l’agenzia, ma solo in situazioni concrete e approfondite.
Sono stati invece bocciati in parte le mozioni dei partiti di Alleanza Verdi-Sinistra e del Movimento 5 stelle. Le proposte approvate sono state infatti quelle di convocare una Conferenza di pace, di aprire dei corridoi umanitari e di iniziare a intrattenere delle relazioni di diplomazia per il rilascio degli ostaggi di guerra. Inoltre, è stata anche approvata la mozione sull’intervento dell’Italia nel Mar Rosso, attraverso le missioni militari e la difesa militare contro gli Houthi. Incertezze e timidezze sono arrivate con la richiesta, da parte del M5S dello Stato palestinese immediata, che ha fermato gli altri partiti in aula, compreso il PD – nonostante le parole di pace della sua segretaria.
Lucrezia Agliani