Movimento 5 Stelle, le 5 tappe fondamentali

Cos’è oggi il movimento 5 stelle? Bella domanda; oggi siamo abituati a vedere il movimento fondato dal duo Grillo-Casaleggio come una forza antisistema, un qualcosa che va oltre la semplice politica, un uragano che doveva sconvolgere e rivoltare la politica italiana attraverso il superamento della democrazia rappresentata e l’introduzione della democrazia diretta.

Intorno a loro, inizialmente, si era creata una strana aurea di simpatia, data soprattutto dalle loro urla nelle piazze, nel loro andare contro il sistema corrotto e nell’essere rappresentato da facce nuove estranee alla politica.

Lampante a proposito è l’enorme successo avuto da elementi come Alessandro Di Battista o Luigi DiMaio sulle varie piattaforme virtuali, Facebook in primis.
10 anni dopo, però, qualcosa è inevitabilmente cambiato; i “grillini” non sono più semplici urlatori di piazza, sono cresciuti e, a loro malgrado, sono diventati anche loro parte del complesso sistema della politica italiana.

Per vedere questo cambiamento dobbiamo analizzare 5 tappe fondamentali della loro storia:




2007: nascono i V-Day

Ufficiosa nascita del movimento 5 stelle, i Vaffanculo Day hanno rappresentato il biglietto da visita di Beppe Grillo, e sono stati fondamentali per attirare verso di lui favore popolare e giovani capaci di entrare in politica.

All’epoca, si pensò che fosse tutta una strategia del comico genovese per poter essere eletto alle imminenti europee in qualche partito (si ipotizzò Italia dei Valori), e nessuno poteva immaginare che quelle urla, quegli insulti ai parlamentari, le proposte di leggi popolari, si sarebbero trasformate, in meno di dieci anni, nella prima forza politica italiana.

2012: exploit alle amministrative e alle regionali

Dopo la nascita ufficiale del movimento 5 stelle, avvenuta 3 anni prima, il 2012 segna l’anno di svolta. Il primo grande successo viene colto alle amministrative di Maggio, nelle quali viene conquistata la città di Parma con l’elezione di Federico Pizzarotti.

Forte di questo successo, Beppe Grillo torna personalmente in campo per le regionali siciliane con un gesto eclatante: attraversando lo stretto di Messina a nuoto. Proprio nella città peloritana terrà anche un celebre comizio, riprendendo i temi dei V-Day e presentando all’elettorato siciliano il giovane Giancarlo Cancelleri.

Il movimento 5 stelle si affermerà come prima lista regionale e guadagna 15 seggi all’assemblea siciliana, piazzando Cancelleri al terzo posto tra i candicati




2013: primo partito italiano

Le politiche del 2013 si svolgono in un clima politicamente ed economicamente teso; dopo il biennio Monti, con annesse le famose riforme “ammazza italiani”, la gente iniziò a distaccarsi dalla politica e ad intraversi negli ideali professati dal movimento 5 stelle.

Ciò comporto un successo clamoroso per Grillo e la sua lista che, presentandosi da sola, ottenne un clamoroso 25%, due punti sotti la coalizione di centro sinistra guidata da Bersani.

L’ingresso a palazzo, secondo molti, è il punto di svolta del movimento; innanzitutto la figura di Grillo inizia a lavorare nell’ombra per lasciare spazio ai nuovi giovani volti penta stellati, inoltre emerge si dalle primissime battute la totale inesperienza dei neo parlamentari grillini, che durante il primo anno basano la loro azione su manifestazioni eclatanti, celebre è rimasta l’invasione dei banchi del governo dopo l’approvazione del decreto Imu-Bankitalia.

Un’altra critica che in questo periodo viene rivolta loro è la totale mancanza di dialogo politico, dal quale è maturato il patto del Nazareno tra Pd e Berlusconi, e l’impossibilità dei grillini di ambire a posizioni governative.




2014: la sconfitta alle Europee ed il cambiamento di strategia

In una puntata di “Reputescion”, programma condotto da Andrea Scanzi, Alessandro Di Battista, esponente di spicco del movimento 5 stelle, annunciava di puntare al 30% alle imminenti europee in modo da delegittimare il Partito Democratico e chiedere a Napolitano di indurre nuove elezioni.

Il progetto del movimento 5 stelle, però, naufragò a causa dell’incredibile successo riportato da Matteo Rezni, che toccò l’incredibile soglia del 40% e che si autolegittimò come nuovo premier italiano.

La sconfitta ha segnato un punto di svolta per il movimento, dato che una volta seduti al parlamento europeo sono entrati a far parte del loro primo gruppo parlamentare, l’EFDD guidata dall’euro scettico Nigel Farage.

Nel biennio 2015-2016 il movimento 5 stelle si caratterizza come prima forza di opposizione, battendosi pesantemente su temi molto cari alla popolazione (taglio dei vitalizi, reddito di cittadinanza, referendum consultivo sull’euro), guadagnandosi l’appellativo di “populisti”.

2016: l’uragano Virginia

L’ultima tappa dell’evoluzione grillina è rappresentata dalle elezioni amministrative del 2016. Divenuto ormai un partito a tutti gli effetti, il Movimento 5 Stelle si presenta come possibile outsider in molte città italiane, conquistando inaspettatamente Torino, sconfiggendo il centro sinistra dopo 25 anni, e soprattutto Roma.

Vista come la vittoria del secolo, l’amministrazione presieduta dal giovano avvocato Virginia Raggi è stata caratterizzata fin da subito da enormi problemi politici, dal tirocinio svolto nello studio di Cesare Previti fino al presunto contratto che il sindaco avrebbe stipulato con Grillo e Casaleggio, e giudiziari, visto che è stata accusata di abuso di ufficio nel caso Marra.

L’effetto Raggi ha fino ad ora condizionato il movimento 5 stelle; ciò si può notare nel calo nei sondaggi( da qualche mese a questa parte costantemente sotto il 30%) e nel totale fallimento della campagna amministrativa di Giugno.

2017: prospettive

Il futuro dei 5 stelle, ad oggi, sembra sempre più incerto; infatti, se da un lato hanno avuto una crescita dovuta all’esperienza, dall’altro rischiano di essere presi di mira per scarsa democrazia: la corsa solitaria di Luigi Di Maio a candidato premier, infatti, sta facendo storcere molti nasi all’interno del movimento e potrebbe portare a qualche fuoriuscita importante visto che personalità del calibro di Roberto Fico hanno più volte manifestato il proprio dissenso.

Con le regionali in Sicilia inizia per il movimento 5 stelle un’altra tappa decisiva della loro storia, quella tappa che può portarli alla vittoria o alla sconfitta definitiva.

 

Francesco Merendino

 

 

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