Ecosia: il motore di ricerca ecologico funziona davvero?

La tragedia della Foresta Amazzonica, fortunatamente, ha scosso molto il mondo. Moltissimi sono stati gli utenti social che hanno contribuito alla divulgazione di notizie, consigli, soluzioni su come contrastare il problema ambientale. Tra le buone azioni consigliate, non sono poche le persone che hanno parlato di Ecosia, il motore di ricerca ecologico.

Ecosia è il primo motore di ricerca ecologico, creato nel dicembre 2009 da Bing, Yahoo e il Wwf tedesco. Il progetto nasce con l’idea di proteggere la foresta amazzonica attraverso le ricerche e l’utilizzo del motore. Ecosia.org dichiara, infatti, che l’80% dei ricavi guadagnati attraverso le ricerche online sono impiegati in finanziamenti per proteggere la foresta. Il motore di ricerca ecologico possiede un sito sul quale è possibile monitorare la situazione di ogni progetto e i risultati ottenuti attraverso statistiche e dati informativi. Per esempio, vi è scritto che per ogni ricerca effettuata con il motore di ricerca ecologico vengono salvati circa 2 metri di foresta, ma in realtà non è proprio così in quanto il guadagno è presente esclusivamente quando l’utente clicca su pubblicità sponsorizzate. Come questa, ci sono molte altre informazioni che destano dubbi sul reale funzionamento di Ecosia.




 

Si può essere ecologici utilizzando strumenti non eco friendly?

La risposta è assolutamente no. Proprio da questo proposito scaturiscono i dubbi nei riguardi di Ecosia. Infatti, quando si effettua una ricerca sul motore di ricerca ecologico, i risultati sono esattamente quelli di Bing e precedentemente anche di Yahoo. Utilizzando motori di ricerca non eco friendly il consumo di risorse da parte di Ecosia rimane comunque elevato, nonostante abbia una produzione di energia elettrica rinnovabile propria. Inoltre, ci sono anche molti dubbi sui reali risultati ottenuti dal motore di ricerca ecologico. L’utilizzo di motori di ricerca non eco friendly fa si che l’offerta di Ecosia risulti  ecologica utilizzando velatamente strumenti con un disastroso impatto ambientale. Parallelamente, se prendiamo in considerazione il motore di ricerca Google, esso è alimentato da diversi anni da sole fonti rinnovabili.

Non inquinare e non alimentare l’inquinamento è possibile, ma bisogna fare attenzione a scegliere le alternative sostenibili che possono aiutare veramente il pianeta.

Asia Lupo 

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