L’avanzata contro lo Stato Islamico verso la liberazione di Mosul

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La battaglia contro lo Stato Islamico condotta a Mosul sembra avviarsi verso la fine.

In Iraq, come in Siria, lo Stato Islamico tenta di conquistare quanti più territori, persone e menti. Uno dei maggiori fronti iracheni è la città di Mosul, situata nell’area settentrionale del Paese.

Nel 2014 l’Isis era riuscita ad impadronirsi della città, costringendo alla fuga migliaia di fedeli cristiani e attuando distruzioni di vari reperti storici ed archeologici, nonché religiosi come la moschea dedicata al profeta Giona. Dopo due anni trascorsi sotto il controllo di Da’esh, il 17 ottobre 2016 è stata intrapresa l’operazione volta a liberare Mosul. Ad essa partecipano l’esercito regolare iracheno e i curdi peshmerga, affiancati dal sostegno degli Stati Uniti.

L'avanzata contro lo Stato Islamico a Mosul
L’ intellettuale dissidente

Fin dall’inizio gli scontri sono stati violenti e, come sempre, la popolazione civile subisce i danni maggiori. Centinaia di migliaia di persone sono state costrette a lasciare la città e rifugiarsi in campi profughi. Oltre 400.000 civili sono fuggiti dalla parte occidentale di Mosul da quando, nel febbraio di quest’anno, le forze lealiste hanno iniziato la riconquista di quella parte della città.

Riprendere il controllo è un compito arduo e complesso. I miliziani dell’Isis non si fanno alcuno scrupolo nell’usare i cittadini come scudi umani o attuare attacchi kamikaze per contrastare l’avanzata degli iracheni.




Dopo mesi, l’area controllata dallo Stato Islamico si è ridotta ad alcuni distretti e alla Città Vecchia, situata sulla riva occidentale del fiume Tigri. Yahya Rasoul, generale di brigata, ha dichiarato che solo una percentuale minima è rimasta nelle mani di Da’esh e che la liberazione è ormai prossima: “It’s a very small area. God willing, this is the final phase“.

Anche Qasim Nazzal, comandante della nona divisione, è molto ottimista sulla fine del controllo dell’Isis su Mosul: “Da’esh is drawing its last dying breath. Da’esh fighters are broken and quickly retreating from fronts“.

Anche se indebolito, lo Stato Islamico non accenna ad allentare la presa. Gli attacchi si fanno sempre più spietati e migliaia di persone sono ancora bloccate sotto il controllo dei terroristi.

Radavoiu Stefania Ema

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