Si è spenta all’età di 62 anni Puan, esemplare femmina di Orango di Sumatra (Pongo abelii). Da circa cinquant’anni viveva nello zoo di Peth in Australia.
La storia di Puan
Soprannominata la “Vecchia Signora”, si ritiene che Puan sia nata nella giungla dell’isola indonesiana di Sumatra nel 1956 e all’età di dieci anni è stata donata allo zoo australiano. Ha superato ampiamente l’aspettativa di vita della specie (stimata in 50 anni). Nel 2016 è stata ufficialmente entrata a far parte dei guinness world record come orango più anziano del mondo.
L’eredità lasciata al mondo
Nonostante la morte, l’orango più longevo del mondo ha lasciato una bella eredità per la conservazione della specie. Infatti, durante la sua vita Puan ha generato undici figli, che hanno dato a loro volta origine a una discendenza di 54 oranghi sparsi in vari zoo tra Stati Uniti, Europa e Asia.
La morte di Puan
A causa dei problemi dovuti alla età avanzata, l’orango di Sumatra lo scorso 18 giugno è stato sottoposta ad eutanasia. Nel dettaglio la scimmia era più lenta nei movimenti e le sue ciglia si erano inceppate. Dunque una decisione dolorosa, ma dovuta perchè Puan non stava più vivendo in condizioni ottimali. “È stata una scelta giusta e rispettosa”, ha commentato la responsabile dei primati del giardino zoologico, Holly Thompson, in seguito all’abbattimento.
L’esistenza degli orango purtroppo è a forte rischio. Secondo il WWF in natura ce sono appena 14600 e viste le distruzioni delle foreste asiatiche, i suddetti animali potrebbero ritrovarsi in pochi anni senza il loro habitat naturale. Dunque la loro sopravvivenza è strettamente correlata a quella delle foreste e della jungla di Sumatra. A peggiorare la situazione, ci sono i cacciatori. Nonostante in Indonesia la caccia, il commercio e la detenzione di oranghi siano vietati per legge, ogni anno i bracconieri uccidono almeno 2000 esemplari.
Antonio Pilato