Ad Alberobello è morto annegato il gatto che è stato spinto nelle acque gelide di una fontana.
Ormai è l’ennesimo caso di maltrattamento che sentiamo. Ciò che è accaduto ad Alberobello, ricorda in parte le atrocità commesse nei confronti del gatto Leone, scuoiato vivo e preso in cura successivamente dai veterinari dell’Ambulatorio Asl locale. Ciononostante, è deceduto poco dopo che è stato preso in cura. Un’altra situazione simile, che si è svolta recentemente, ha a che vedere con il cane Aron, bruciato vivo dal padrone a Palermo, il quale ha lottato fino alla fine senza farcela. Il medesimo destino è stato riservato anche al gatto Grey. Infatti, è morto annegato il gatto spinto in una fontana ad Alberobello, in provincia di Bari.
Sentire tali episodi nel 2024 fa abbastanza male, probabilmente perché riponiamo un po’ di fiducia nell’essere umano, sebbene sembri essere una grande perdita di tempo.
Grey: morto annegato il gatto spinto in una fontana
Non è uno scherzo ma è esattamente ciò che è accaduto ad Alberobello, in provincia di Bari. Il gatto Grey apparteneva a una colonia felina e veniva accudito regolarmente dalla proprietaria del bar sotto al Comune della città.
Tutti noi siamo stati ragazzi, e molti giovani si divertono con poco, il più delle volte, senza pensare alle possibili conseguenze. Così, un video girato per scherzo si è trasformato in una tragedia reale, con una vittima, ossia il gatto Grey. Forse la ragazzina voleva solo divertirsi con il povero gattino, ma il divertimento è durato veramente poco. Infatti, ha spinto il gatto Grey nella fontana, il quale purtroppo è morto poco dopo a causa dell’acqua ghiacciata.
Uno scherzo trasformatosi in tragedia
Non sono tardate ad arrivare le parole della barista che se ne stava occupando personalmente:
«Vi chiedo cortesemente di non sprofondare nell’odio, chi ha commesso il reato ne risponderà personalmente, abbiamo ovviamente denunciato l’accaduto, ma cortesemente saranno le autorità a vedersela».
Il gatto Grey è stato ritrovato all’interno della vasca dei pesci, la quale si trova vicino al Comune di Alberobello e a pochi metri dal bar. Il gatto è stato ritrovato congelato e zuppo, in quanto l’atto è stato commesso di notte con temperature molto basse. La stessa barista ha ritrovato il suo corpicino, pensando all’inizio che si fosse verificato un incidente. Successivamente, è stato un video pubblicato sui social a svelare ciò che è successo e i colpevoli di un atto così osceno. Nella didascalia del video pubblicato si leggono chiaramente le seguenti parole:
«Amò beccati un po’ di notorietà».
Non è mancata la gogna mediatica
Sappiamo solo che la ragazzina che ha commesso tale atto è una sedicenne e che le sue iniziali sono A.G. Di fronte a queste vicende, è normale che l’opinione pubblica esprima il suo pensiero. Così, è successo con questa ragazzina, sebbene nella gogna mediatica ci sia finita un’omonima e non lei. Infatti, la vera responsabile ha un profilo su TikTok e non su Facebook, dove è presente invece il profilo dell’omonima.
Anche Matteo Salvini ha espresso il suo parere, il quale ha ribadito, con grande disprezzo, come non esista più rispetto per i nostri amici a quattro zampe. È giunto il momento, sempre secondo il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti e vicepresidente del Consiglio, che venga portata avanti una legge che preveda l’inasprimento della pena per chi maltratta o uccide gli animali.
Sono degli atti disumani, e siamo tutti stufi di leggere o sentire quotidianamente questi episodi. Se questi autori non hanno rispetto per i nostri cari animali, allora nemmeno noi dobbiamo più tollerare uno scempio del genere.
Solo grazie a delle pene più severe forse qualcosa cambierà.