Morti sul lavoro: aumento del 18% rispetto al 2019

Morti sul lavoro

Cala il numero degli infortuni ma cresce il dato delle “morti bianche”, le vittime di incidenti mortali sul lavoro.




Mentre incombe l’allarme per il Coronavirus passa in sordina l’allarmante dato dell’Inail che attesta un aumento del 18% delle morti sul lavoro: “Se il buongiorno si vede dal mattino, non abbiamo di che gioire” commenta Zoello Forni, il presidente nazionale Anmil.

I dati rilasciati dall’Istituto nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro  seppur registrano un calo generale degli infortuni (-3% rispetto a gennaio 2019) vedono un aumento del 18% gli incidenti con esito mortale.

Morti sul lavoro: il primo bollettino Inail

Nel solo mese di gennaio 2020 il primo bollettino Inail registra 46.483 denunce di infortuni sul posto di lavoro (1.4000 casi in meno rispetto al 2019), un dato che non consola se si pensa che le famiglie che piangono la perdita di un calo sono 8 in più rispetto al 2019.

“Continuiamo ad assistere con sgomento a tragedie sempre prevedibile e ingiustificate ha commentato il presidente dell’Anmil, sottolineando come l’Italia sia ancora lontana dall’era della sicurezza negli ambienti di lavoro.

Sesso, età e provenienza: i dati sugli infortuni

Le regioni italiane che hanno registrato un decremento sono tre, il Molise, la Sardegna e la Valle d’Aosta, gli incrementi riguardano invece la Puglia, la Campania e il Friuli Venezia Giulia. Per quanto riguarda fattori come sesso ed età la riduzione ha interessato uomini e donne in egual misura.

“Gli under 20 registrano un aumento del +4,2%  si legge ancora nel report Inail. Dati non omogenei per quanto riguarda la provenienza dei lavoratori: la diminuzione ha interessato, infatti, solo i lavoratori italiani (-4%). Per quanto riguarda i lavoratori comunitari ed extracomunitari l’Inail segnala incrementi pari, rispettivamente, al +(% e +1,0%.

Incremento degli incidenti con esito mortale

A gennaio 2020 l’Inail ha registrato, come abbiamo visto, un aumento degli incidenti con esito mortale con 52 vittime contro le 44 del gennaio 2019. Industria e servizi, Conto Stato e Agricoltura: gli aumenti riguardano tutte le gestioni.

Le aree geografiche interessate all’aumento vedono al primo posto il Nord-Est (da 9 a 14) e il Centro (da 9 a 12), mentre il Sud e le Isole registrano un caso in più.  Abbassa la media la Lombardia,  con 7 casi in meno rispetto allo scorso anno.

Per quanto riguarda il fattore sesso l’aumento dei decessi riguarda la componente maschile. A differenza dei casi di infortuni diminuiscono le morti bianche dei lavoratori extracomunitari e restano invariate quelle dei lavoratori comunitari, si registra altresì un aumento delle denunce da parte di lavoratori italiani.

“Quasi ogni giorno in Italia si verificano incidenti mortali sul lavoro, un dato inaccettabile in un Paese civile come il nostro” sottolinea il segretario generale dell’Ugl, Paolo Capone.  Impossibile restare indifferenti davanti a dati così allarmanti, sintomatici di una scarsa adozione o conoscenza delle più basilari misure di sicurezza e prevenzione.

Emanuela Ceccarelli

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