Il Talent più famoso d’Italia perde i colpi e Maria De Filippi corre ai ripari. I litigi con Morgan, la sostituzione dell’irascibile coach con Emma Marrone, Luca Argentero come ospite: la presentatrice sta cercando in tutti i modi di riguadagnare il terreno perduto e riportare il suo show a punti di share da far impallidire Sanremo. Ballando con le stelle ha conquistato il podio del sabato sera varie volte, aggiudicandosi una fetta di pubblico più ampia. I telespettatori stanno perdendo interesse per i talent show? Negli ultimi anni cantanti con poca esperienza hanno dominato le classifiche italiane, spinti dalla televisione e da programmi molto simili tra loro. E per chi non è mai approdato sul palco di X-Factor o Amici cosa rimane? Un cantante senza uno show televisivo alle spalle è destinato all’oblio? Qual è la via da seguire per avere visibilità e poter realizzare un progetto discografico?
Abbiamo chiesto un parere alla cantautrice Daniela De Marchi, questo è il suo autorevole punto di vista. Daniela, 42 anni di Abbiategrasso, si occupa di musica da due decenni, ha nel suo repertorio numerose pubblicazioni prodotte e scritte a quattro mani col grande e compianto produttore dance Graziano Pegoraro: Melody Blue T42, Run to You T42 e Lilu feat. Eifeel 65 per citarne alcune. Autorevole non è solo il parere di chi vende tanti dischi ma anche quello di chi suona e canta per pura passione.
Ciao Daniela, com’è iniziata la tua carriera musicale?
“Mi occupo di musica dal 1998, ho avuto l’occasione di conoscere e collaborare con importanti produttori (Graziano Pegoraro, grande produttore di musica dance anni 80/90 e più avanti Lucio “Violino”Fabbri della PFM). Attraverso queste e altre collaborazioni sono arrivata – come produttrice del trio “Ego” – all’Accademia di Sanremo e partecipato con alcune band ad altri contest meno noti ma comunque importanti.”
Cosa pensi di Sanremo? Secondo te è l’unico modo per emergere come artista?
“Sanremo rimane di sicuro la più importante vetrina a livello nazionale ed internazionale per farsi conoscere al grande pubblico, però non dovrebbe essere l’unico modo per essere visibili e far conoscere la propria musica. In Italia si è persa per strada la cultura della musica intesa come forma d’intrattenimento, non esistono più quei programmi TV dove c’erano esibizioni, interviste, promozione di artisti emergenti. Ricordo il Roxy Bar di Red Ronnie, il Night Express su Italia 1 o il più recente Top of The Pops. Ora ci sono solo i talent, purtroppo. Non è nemmeno facile esibirsi nei locali, è già tanto se recuperi un rimborso spese. Per costruire una fanbase l’artista, a proprie spese e spesso senza l’aiuto di un’etichetta, deve spendere tempo ed energie non solo nella creazione e nella produzione, ma anche nell’attività di marketing e ricerca, senza radio, case discografiche, mezzi d’informazione a supporto di tale attività.”
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
“Attualmente sto portando avanti un progetto di musica elettronica con la mia band, gli “HEY”. Siamo amici di lunga data, abbiamo fatto percorsi diversi nella nostra vita da musicisti: nella dance, nel rock, nella musica italiana e acustica. Le nostre strade si sono congiunte artisticamente solo 2 anni fa, quando abbiamo deciso di scrivere nuovi brani e semplicemente fare ciò che ci piace, senza troppe aspettative. Questo ci diverte molto, perché ci permette di esprimerci senza il pensiero del “pezzo bomba” da mainstream ma per puro piacere di fare musica insieme. Enrico Covili, Valerio Vicentini e Tommy Guza sono, insieme a me, gli HEY, musicisti appassionati ed eccezionali, mi ritengo molto fortunata ad averli anche come amici. Abbiamo realizzato lo scorso febbraio il nostro primo EP intitolato EP01.
Grazie Luca per aver chiesto il mio parere su questa tematica, in conclusione possiamo dire che per un artista tentare la strada di Sanremo e dei talent è comprensibile e positiva solo a patto che questa non sia l’unica via da seguire, l’unica opzione. Il rischio è quello di veder deluse le proprie aspettative e rimanere invischiati, sedotti da un meccanismo perverso che ruota sempre su se stesso.”
Luca Foglia Leveque