Il Monte Fuji senza neve è un’immagine insolita che sta sorprendendo il Giappone e il mondo intero. La cima innevata del vulcano, da sempre simbolo d’inverno e di purezza, quest’anno non ha ancora visto cadere i primi fiocchi.
Il Monte Fuji, maestoso simbolo del Giappone e una delle montagne più fotografate al mondo, sta vivendo un evento insolito e storico: la sua prima neve autunnale si fa attendere oltre ogni previsione. Da 130 anni non si era mai verificato un ritardo simile nella data di imbiancamento della sua cima. La stagione autunnale, che normalmente regala ai giapponesi e ai visitatori una visione del Fuji imbiancato, sta rivelando un volto nuovo a causa delle temperature insolitamente elevate che hanno colpito il Paese nel 2024.
Secondo i meteorologi, tuttavia, la neve potrebbe arrivare presto: la piattaforma meteo giapponese tenki.jp ha indicato come probabili dati per le prime nevicate il 6 novembre. La situazione non rappresenta solo un’anomalia meteorologica, ma è anche un segnale del cambiamento climatico in atto, che sta modificando progressivamente i ritmi della natura in Giappone e in tutto il mondo.
Record di temperatura e un autunno senza neve
Il Monte Fuji, che si innalza per 3.776 metri ed è ammirato per il suo elegante profilo con la cima innevata, in media viene ricoperto dai primi fiocchi di neve il 2 ottobre. Lo scorso anno, la prima nevicata è stata registrata il 5 ottobre, rispettando i tempi consueti. Quest’anno, tuttavia, la mancanza di freddo ha portato all’assenza totale di neve fino al 31 ottobre, stabilendo così il record per il ritardo più lungo mai registrato dal 1894. Fino a quest’anno, il ritardo più lungo era stato quello del 26 ottobre, osservato solo in due occasioni, nel 1955 e nel 2016.
Il sito tenki.jp , gestito dall’Associazione Meteorologica Giapponese, prevede che il 6 novembre potrebbero finalmente verificarsi le prime precipitazioni nevose, ponendo fine a questa lunga attesa. Secondo Yutaka Katsuta, meteorologo del servizio meteo locale di Kofu, questo ritardo è direttamente legato alle temperature eccezionalmente elevate che hanno caratterizzato l’estate ei primi mesi autunnali. “L’assenza di aria fredda ha impedito la formazione della neve”, ha spiegato Katsuta, ipotizzando che il riscaldamento globale possa essere responsabile di queste temperature anomale e, di conseguenza, dei mutamenti nelle condizioni meteo in Giappone.
Estate calda e conseguenze per il clima in Giappone
Il 2024 ha visto un’estate record per il Giappone, che ha eguagliato il caldo storico del 2023. La situazione non è esclusiva del Monte Fuji: le temperature insolitamente alte hanno avuto un impatto anche in altre zone montane, con conseguenze per le stazioni sciistiche e per l’economia turistica legata all’inverno.
Località come Sapporo, famosa per il suo Festival della neve, stanno iniziando a considerare i cambiamenti alle loro celebrazioni stagionali in risposta alla ridotta sicurezza dell’innevamento naturale. Anche per Sapporo, che si trova sull’isola settentrionale di Hokkaido, dove il clima è tradizionalmente più rigido, il cambiamento climatico rappresenta una sfida crescente, mettendo a rischio la stabilità di manifestazioni che da decenni attirano visitatori da tutto il mondo.
Le implicazioni vanno ben oltre l’aspetto visivo o turistico: la persistente mancanza di neve può anche influenzare lentamente il sistema idrico della regione, dato che molte riserve d’acqua provengono dalle nevicate invernali che si sciolgono durante la primavera e l’estate, alimentando fiumi e laghi essenziali per l’ecosistema e l’agricoltura.
Il cambiamento climatico e l’impatto sui simboli culturali
Il Monte Fuji è molto più di una montagna per il popolo giapponese; è un elemento presente in antiche leggende, opere d’arte e riferimenti letterari. Il vulcano è stato immortalato nella letteratura e rappresenta un simbolo dell’identità nazionale e della bellezza naturale del Giappone. Da sempre raffigurato con una cima innevata, il Fuji ha visto crescere la propria fama anche grazie a questa immagine che rappresenta l’inverno giapponese, un’icona per poeti e artisti da Murakami in poi.
L’assenza di neve, che potrebbe diventare una caratteristica ricorrente nei prossimi anni, mette alla prova la percezione stessa che i giapponesi hanno del loro territorio. Il Monte Fuji senza neve potrebbe, con il passare del tempo, alterare i riferimenti culturali legati a questa montagna. Questo fenomeno, per quanto ancora raro, sottolinea come il riscaldamento globale stia già incidendo sul paesaggio e sulla cultura del Giappone.
Monte Fuji senza neve anche in futuro?
Gli esperti di clima avvertono che i cambiamenti climatici potrebbero rendere questi ritardi nelle nevicate una realtà più frequente in futuro. Il Giappone, come molte altre nazioni, sta cercando soluzioni per affrontare le sfide ambientali legate al riscaldamento globale. Non solo il governo, ma anche la popolazione e le comunità locali stanno promuovendo iniziative di sostenibilità per ridurre le emissioni di CO₂ e limitare l’impatto del cambiamento climatico.
Progetti di riforestazione, promozione dell’energia rinnovabile e riduzione degli sprechi sono alcune delle iniziative già avviate. Tuttavia, se le temperature continueranno a salire, sarà sempre più complesso mantenere il paesaggio giapponese così come lo conosciamo oggi.
L’iconico vulcano potrebbe subire ulteriori modifiche climatiche nei prossimi decenni, segnando un cambiamento non solo ambientale ma anche culturale. La situazione attuale del Monte Fuji è un richiamo alla necessità di intervenire rapidamente per proteggere il clima e conservare i luoghi simbolici che rendono unica l’identità giapponese.