Monkey Island: le avventure del “temibile pirata” Guybrush

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Nel 1990 abbiamo conosciuto l’aspirante pirata Guybrush Threepwood. Il giovane è il protagonista di Monkey Island, l’acclamata serie di avventure grafiche punta e clicca.

La saga è stata prodotta dalla LucasArts, che allora si chiamava LucasFilm Games. L’autore Ron Gilbert, reduce dal successo di Indiana Jones and the Last Crusade, ha dato vita al primo capitolo di quella che sarebbe diventata una serie cult: The Secret of Monkey Island.

L’avventura è ambientata nei Caraibi, molto probabilmente nel ‘600, un secolo decisamente fortunato per i pirati. Nonostante ciò, vi sono numerosi riferimenti alla tecnologia moderna. Guybrush Threepwood è un giovanotto ingenuo che sogna di diventare un pirata. Tuttavia, egli è piuttosto pavido e ha un aspetto decisamente poco piratesco.

Monkey Island
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Ben presto, ci si rende conto che Monkey Island non è una storia di pirati come tante. Innanzitutto, i dialoghi e le azioni presentano un elevato tasso di umorismo. Guybrush, poi, è senza ombra di dubbio l’anti-pirata per eccellenza: vigliacco, piuttosto lento di comprendonio e con un’avversione insolita per la porcellana. Sarà compito del giocatore aiutare il goffo Threepwood nella sua prima missione: salvare la donna che ama da un pirata-fantasma.

Nel corso dell’avventura, il giocatore dovrà prestare la massima attenzione ai luoghi visitati da Guybrush. Non si può mai sapere quali oggetti potranno tornare utili! Persino un pollo di gomma con la carrucola in mezzo può servire a qualcosa. Ancora oggi, a distanza di 27 anni, continuiamo a stupirci della capienza delle tasche di Guybrush.

Monkey Island vanta ben cinque capitoli, di cui solo i primi due ideati da Gilbert. I patiti della saga hanno notato subito la sua mancanza, arrivando a disconoscere gli ultimi tre titoli. Ciò nondimeno, la grafica in continuo miglioramento, l’atmosfera piratesca, le improbabili combinazioni di oggetti e la colonna sonora – a cura di Michael Land – contribuiscono a rendere la saga un autentico cult.




Un altro elemento molto riuscito è la caratterizzazione dei personaggi. Da una parte abbiamo Elaine Marley, la governatrice delle tre isole Mêlée, Booty e Plunder. È innamorata – ricambiata – di Guybrush, nonostante il suo carattere forte sia in netto contrasto con quello del “temibile pirata”. Gli autori giocano molto con questo aspetto, lasciando intendere che non è Guybrush a “portare i pantaloni” nella coppia, ma Elaine.

L’antagonista di Guybrush è LeChuck, un pirata non-morto che presenta una certa somiglianza con Barbanera. Innamorato di Elaine, farebbe di tutto per conquistarla e sposarla. LeChuck assume sembianze diverse in ogni capitolo: fantasma, zombie, demone e, infine, umano. Si tratta di un personaggio chiave. LeChuck è la raison d’être della saga; senza i suoi tranelli, i cinque capitoli di Monkey Island non esisterebbero.

Un altro personaggio essenziale ai fini della trama è Voodoo Lady, una veggente. Avvalendosi dei suoi poteri voodoo, la donna aiuta Guybrush, guidandolo nella risoluzione degli enigmi. Vi sono, inoltre, diversi personaggi ricorrenti, tra cui il teschio parlante Murray e il venditore Stan, dotato di un’invidiabile parlantina che a lungo andare diventa irritante.

Tra grog, gare di sputi, anelli maledetti e numerosi personaggi pittoreschi, Monkey Island ha incantato un’intera generazione di giocatori. La saga è terminata nel 2009, e le possibilità di rivedere Guybrush in azione sono piuttosto scarse.

Veronica Suaria

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