Il mondo è un posto sicuro? Dov’è l’amore?

Ero piccola quando per la prima volta sentii, nel pieno pomeriggio, Edizione straordinaria.
Seduta per terra, avevo paura.
Era lontano da me, il terrore, la tragedia era lontana da me, ma i bambini, come gli animi sensibili avvertono il dolore a distanza di anni luce.

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Edizione straordinaria: nel mondo accade qualcosa di spaventoso, il mondo muore e con lui, muore la speranza di un futuro migliore.
Quel giorno non mi spiegavo l’odio gratuito, quel giorno, di tanti anni fa, non capivo perché a volte le tragedie sono consapevoli, avvengono per mano dell’uomo.
Guardavo l’edizione straordinaria e non capivo perché l’orrore è spesso causato dai cuori umani e non della casualità, dal destino.

Tragedie volute e non capitate per sfortuna maledetta.

 L’odio e l’amore solo per una singola caratteristica sono simili: entrambi non li si riesce a spiegare, ma per il resto, la distanza tra i due, è abissale.
L’uno, l’odio non ha senso d’esistere, perché pone fine ad ogni cosa, mentre l’altro, l’amore ha il ruolo di creare e soprattutto di legare.
Tra l’odio e l’amore non esiste una sfumatura o una linea sottile che li separi, sono nettamente distanti, eppure molti, percorrono la strada che li conduce all’odio consapevolmente.
Mi sono sempre chiesta come questo possa avvenire, come si può scegliere l’odio, che rispetto all’amore, richiede una forza immensa, mentre per amare ci vuole il tempo di un sorriso?
Inoltre l’amore regala, e lo fa senza chiedere nulla in cambio, l’odio no, l’odio spazza via e sporca le coscienze.

Eppure…
Eppure sembra che l’uomo preferisca l’odio, preferisca impiegare tutte le forze che possiede, per fare una guerra inutile.
La guerra è sempre inutile e l’uomo non lo comprende, crede che dietro ogni dissapore, dietro ogni conflitto di idee, la vittoria sia in chi spara prima.

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Il mondo non è un posto sicuro.
Dov’è l’amore?

Ieri sera l’ennesima strage, poche settimane dopo l’ultima, in nome di un terrorismo che rende il mondo un posto insicuro.
L’uomo uccide e lo fa senza scrupoli.
L’uomo si uccide e lo fa senza reticenze.
Un odio, per giunta pianificato e ingiustificato, è inammissibile.
Un odio non può mai avere una giustificazione.
Preferisco l’indifferenza all’odio.

Come si può spiegare a un bambino piccolo, a un cuore innocente, che il mondo non sembra essere un posto sicuro?
Come spiegare ai ragazzi di quindici anni che questo è il mondo in cui dovranno far crescere i propri sogni?
E siamo certi che avremo modo ancora di sognare?
E ci rendiamo conto che in parti del mondo – quelle che giudichiamo male per il nostro solito modo di fare “di tutta l’erba, un fascio” –, non hanno nemmeno mai avuto il privilegio di sognare?
Lì, la preoccupazione non è il lavoro, ma è sopravvivere e combattere contro dei pregiudizi perché forse nati sotto un cielo sbagliato.
I sogni hanno bisogno di amore, e sembra che l’uomo stia annullando la dimensione per cui la vita è bella da vivere.

È ingiusto che per colpa di persone che nel cuore hanno l’odio, ci debba rimettere l’umanità intera.
Perché di questo si parla: la distinzione non è tra il bianco o il nero, tra chi crede in una cosa e chi in un’altra, la distinzione è tra chi porta odio nel cuore e chi porta amore.

Ho paura di questo mondo, ho paura di quando un’anima innocente si chiederà perché è questa la terra lacerata che gli abbiamo lasciato, perché non ci abbiamo messo amore.
Ho paura per quando quest’anima mi chiederà “che senso ha l’odio, che senso ha il terrorismo?”, ho paura, perché la risposta è che non ha senso, e come si risolve un’insensatezza?

All’odio rispondo con la ricerca dell’amore, all’odio non voglio rispondere con altro odio.
L’unico modo – forse – per contrastare questa cattiveria insensata e brutale, è cercare l’amore e rendere di nuovo il mondo un posto sicuro.

Vanessa Romani

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