Somalia:
il 25 giugno è avvenuto un attentato terroristico a Mogadiscio in cui sono morte 14 persone; il 30 giugno un ordigno esploso a Lafole, ad una ventina di chilometri dalla capitale, ha fatto altre 18 vittime: la bomba, telecomandata, è esplosa su un minibus che stava andando a Mogadiscio.
Colombia:
il 28 giugno un aereo militare è caduto nella zona montuosa, a nord est dalla capitale. Sono state contate 17 feriti tra i membri dell’equipaggio e i militari.
Afghanistan:
30 giugno, a Kabul un doppio attacco da parte di kamikaze ha colpito un convoglio di polizia a rientro da una cerimonia: 60 i cadetti morti, altri cinquanta feriti. I kamikaze, tre in tutto, hanno preso di mira altre vetture della polizia, causando altri morti e feriti.
Filippine:
30 giugno,Rodrigo Duterte, avvocato, è il sedicesimo presidente delle Filippine. Mentre il popolo spera che questo nuovo presidente elimini le differenze sociali per una società più equa, il presidente neo eletto mette in chiaro le cose: innanzitutto la criminalità va eliminata. Perciò ha già spiegato che attuerà in tutti i modi il ripristino della pena di morte e darà il permesso alle forze dell’ordine di sparare a vista su un sospettato.
Taiwan:
l’1 luglio un missile partito per errore dalla base militare di Kaoshing ha colpito un’imbarcazione nelle acque taiwanesi, fortunatamente non è esploso, ma l’impatto ha ucciso il capitano e ferito il resto dell’equipaggio.
Francia:
l’1 luglio il Parlamento ha approvato una legge che penalizza la minimizzazione e la banalizzazione dei crimini contro l’umanità. Il progetto di legge si chiama “Égalité et Citoyenneté” (uguaglianza e civiltà) e implica l’incarcerazione e una multa di 45.000 euro.
India
1 luglio: attentato terroristico a Dahka. L’attacco, rivendicato dallo stato islamico, è avvenuto in una panetteria/hotel: tra le vittime nove italiani, sette giapponesi, tre bengalesi e un’indiana. Tredici ostaggi sono stati liberati da un blitz della polizia: molti di loro sono stati risparmiati dagli attentatori poiché sapevano recitare il corano.
Gea Di Bella