Martedì 28 febbraio alle ore 17 lo Studio Museo Francesco Messina di Milano ospita l’incontro-dibattito aperto al pubblico Il mondo in 3D di Giuliana Cunéaz che si svolge in occasione del finissage della personale di Giuliana Cunéaz dal titolo “La grammatica delle forme”, un omaggio alla poesia dello scultore siciliano.
Alla conversazione intervengono, insieme all’artista, la curatrice della mostra Angela Madesani e Alessandro Reani, modellatore e animatore 3D di Real Time, società milanese all’avanguardia nella produzione video.
L’appuntamento consente di scoprire il mistero del 3D, una tecnica affascinante utilizzata con successo da grandi registi come Wim Wenders e Martin Scorsese.
Nel mondo dell’arte Giuliana Cunéaz è stata tra i primi artisti in Europa ad accostarsi al 3D con finalità estetiche e sin dal 2003 la stereoscopia è diventata per lei lo strumento più adatto per indagare la materia nei suoi aspetti più reconditi. Il 3D sviluppa un nuovo modello formale che non nasce dalla manipolazione della realtà, bensì dalla creazione di un universo parallelo. Il passaggio dalla bidimensionalità alla tridimensionalità, infatti, determina un radicale cambiamento della visione e del nostro rapporto con la dimensione spazio-temporale. Ciò consente di accedere ad una prospettiva multipla di ricerca che coinvolge la totalità delle arti rendendo possibile il sogno delle avanguardie. “Il 3D contiene tutte le tecniche dell’arte”, afferma Giuliana Cunéaz. “Non solo pittura e scultura, ma anche architettura, teatro e scenografia. Nei miei lavori non c’è nulla di reale e con l’aiuto dei miei collaboratori, dopo un lungo processo di animazione e di modellazione, ogni forma che creo assume una vita propria”. L’incontro milanese consente di svelare i segreti del 3D prendendo spunto dalla videoproiezione Matter waves chrome esposta in mostra. Le differenti fasi creative del lavoro verranno analizzate, dai disegni preparatori al movimento delle onde e degli oggetti che sembrano invadere l’intera superficie dello spazio espositivo.
Nella mostra in corso presso lo Studio Museo Francesco Messina Giuliana Cunéaz propone al pubblico tre diversi interventi, ognuno ispirato ad una poesia di Messina e dedicato ai luoghi che ne raccontano il vissuto. Nella videoinstallazione in 3D Matter waves chrome le onde sembrano depositare sul terreno oggetti misteriosi o reperti archeologici dai colori vivaci, creando un perfetto contrappunto con i versi di Messina “…dagli scogli il mare esplode…oltre le case, oltre la notte un sepolcro di reliquie affiora”. La poesia Linguaglossa ha invece ispirato la realizzazione di un lavoro sulla genesi delle forme, mentre una delle liriche più famose di Messina, I tigli del parco, ha mosso Giuliana verso la progettazione di un’installazione di oltre nove metri d’altezza, collocata lungo la vetrata principale dell’antica chiesa sconsacrata di San Sisto. Attraverso un materiale traslucido, rievocazione della pittura monumentale, l’artista ha ideato una sequenza di nanostrutture nelle quali si potrebbero riconoscere i tigli descritti da Messina.