Ridere dell’ infelicità
Far ridere non è certo cosa semplice, ma diventa particolarmente arduo quando si parla di tutti quegli accidenti e sconvenienti situazioni che procurano, nel corso della giornata, qualche momento di infelicità.
Dei momenti, tuttavia, per così dire trascurabili, che pur esistendo, fanno parte della gioia di vivere.
Momenti che a ripensarci su, probabilmente, farebbero sorridere anche la persona più pessimista sulla faccia della terra.
Da qui l’idea di Francesco Piccolo, che dopo il suo spassionato “Momenti di trascurabile felicità”, racconto sugli attimi di piccola immensa gioia incontrata per caso durante la giornata – dall’alzarsi della barra del telepass, al piacere di dire “te l’avevo detto”– rimescola le carte in tavola e ne fa una controstoria.
“Momenti di trascurabile infelicità” il titolo, dove con estrema naturalezza e lodevole autoironia, riesce a far perdere il lettore in quegli sprazzi di vita che in quanto semplici, riguardano e danno
fastidio ai più.
Infelici, si. Ma trascurabili.
Parte l’occhio sul libro, inizia la lettura e se, alle prime righe, già un sorriso sghembo si dipinge sul volto, curioso e fagocitato da un ritmo sostenuto, e descrizioni che gridano inferocite “vai avanti, vai avanti” , mano a mano che le pagine scorrono, la risata è difficile da trattenere.
Il lettore si diverte, si rispecchia e in questa celebrazione dei momenti sbagliati e, se vogliamo, della tanto odiata Legge di Murphy, l’infelicità diventa un momento di ilare svago.
Da racconti assurdi, di trip mentali che il comun pudore vieta di raccontare a voce alta, ma che mentalmente attraversano i pensieri dei più, a situazioni vere, del tutto reali, da quelle strettamente personali, a dei semplicissimi luoghi comuni.
Sdrammatizzando clichè e situazioni imbarazzanti, Piccolo ci regala insieme al piacere di una lettura che scorre piacevolmente, il, per quanto banale, mai inutile insegnamento che, nonostante i suoi momenti talvolta “infelici”, la vità è un viaggio straordinario.
E per quanto viverli ci faccia sbuffare, dare di matto anche, nonostante procuri un nodo in gola talvolta, l’ulcera di tanto in tanto, ogni singolo risvolto antipatico regala in fondo il piacere di poterci ripensare su, raccontarlo e ridurlo a ciò che in realtà è.
Un istante che rende la vita bella. Addirittura un’infusione stessa di vita.
E “Momenti di trascurabile infelicità” è questo. L’autoironia in un tragicomico racconto alla riscoperta della jeaux de vivre!
Di Ilaria Piromalli