Modena l’istituto bancario mette a disposizione alcuni dei prestigiosi dipinti. Si tratta di un nuovo museo che sorge dove prima c’era lo storico ufficio titoli. Nel Palazzo della Banca Popolare dell’Emilia e Romagna. Una vera e propria galleria d’arte permanente che propone importanti opere della storia di Modena.
Quello della BPER di Modena rappresenta uno dei primi tentativi di italiani di realizzati, in modo permanente, dalle banche. Tranne le ammirevoli Gallerie d’Italia di Banca Intesa a Milano, il progetto Bper è pressoché un unicum.
Il nuovo museo di Modena è nato con il coordinamento del responsabile acquisti della banca Sebastiano Simonini. Il nome scelto è: “La Galleria. Collezione e archivio storico”. via via esporrà quadri della collezione di Modena e di altri istituti acquisiti dal gruppo. Aperto al pubblico a partire da domani 1 dicembre ’17, fino al 7 gennaio ’18. Dal 12 gennaio ’18 apriranno per il primo weekend di ogni mese, venerdì compreso.
Le opere in esposizione
Nel palazzo della BPER di Modena sono arrivati opere che vanno dal ‘300 al ‘700. L’esposizione parte con la mostra: “Uno scrigno per l’arte. Dipinti antichi e moderni dalle raccolte di Bper Banca”. A Cura di Lucia Peruzzi, esperta che da anni segue il lavoro iniziato dall’ex presidente Franco Battini (scomparso nel 2002) e dagli storici Carlo Volpe e Daniele Benati.
Lo spazio della galleria è suddiviso per secoli e il percorso si apre con: ”L’Adorazione del Bambino con S. Bernardino e il padre eterno in cimasa”. Opera realizzata a fine ‘400 da Cristoforo da Lendinara. Legata a Lionello d’Este e Piero della Francesca e, probabilmente è il capolavoro di proprietà della BPER di Modena.
In mostra anche le straordinarie tavole del modenese Francesco Bianchi Ferrari e Girolamo da Cotignola. E, soprattutto, le tavolette dei santi Pietro e Paolo del Bertoia. Inoltre vi saranno opere importanti come il Contadino di Bartolomeo Passerotti e Gaspare Venturini derivanti dal Palazzo dei Diamanti di Ferrara.
Ludovico Carracci, Guido Reni, Giovanni Lanfranco, Guercino e Ludovico Lana che lavorò molto per gli Este, tutti grandi artisti del ‘600. Il percorso termina con opere provienienti dalla Campania tra cui in cima quelle di Giuseppe Palizzi.
La curatrice Lucia Peruzzi sottolinea: «Parte delle opere sono fisse e parte le cambieremo di tanto in tanto. Per ora mettiamo in luce alcuni campi d’opera della collezione modenese – certo integrata da opere delle banche de L’Aquila e della Campania – che fu iniziata negli anni ’50 seguendo da subito caratteri di acquisizione scientifici».
Felicia Bruscino