Quando si sente parlare di rivoluzione di solito si pensa a sommosse popolari e a grandi cambiamenti politici ma non sempre è così. Presto, ad essere rivoluzionate saranno le misure, o meglio le unità di misura. Infatti, l’Istituto Internazionale dei Pesi e delle Misure ha deciso di ridefinire alcune grandezze fondamentali, tra cui spicca il chilogrammo.
L’obbiettivo è ottenere misurazioni più precise basandosi su costanti fisiche e modelli matematici. L’informazione trapela dall’incontro preliminare alla Conferenza generale sui pesi e le misure.
Il Sistema Internazionale e gli enti che “misurano il mondo”
Per comprendere al meglio questo cambiamento occorre prima analizzare la situazione attuale. Le unità di misura che utilizziamo quotidianamente sono quelle stabilite dal Sistema Internazionale (delle Unità di Misura). Tale sistema è stato adottato nel 1961, nell’ambito dell’11°Conferenza generale di pesi e misure, costituendo un’evoluzione di quanto stabilito dalla Convenzione del Metro, risalente al lontano 1875. Oggi il Sistema Internazionale (SI) è adottato da quasi tutti i Paesi del mondo e il coordinamento delle sue ricerche è affidato al Bureau international des poids et mesures (bipm) con sede a Sèvres presso Parigi.
Le sette grandezze fondamentali nell’SI sono:
- Lunghezza (misurata in metri)
- Massa (misurata in chilogrammi)
- Intervallo di tempo (misurato in secondi)
- Intensità di corrente (misurata in ampere)
- Temperatura (misurata in kelvin)
- Quantità di sostanza (unità di misura, mole)
- Intensità luminosa (unità di misura candela)
Ogni unità di misura possiede una definizione di base che determina l‘accuratezza e la validità delle misurazioni. La rivoluzione delle misure agirà proprio in questo campo.
In cosa consiste la riforma
L’obbiettivo dell”Istituto Internazionale Pesi e Misure è quello di rendere sempre più precise le misurazioni, associando ogni grandezza a costanti della fisica anziché a concetti astratti o a prototipi materiali.
Oggetto della ridefinizione saranno il chilogrammo, l’ampere, il kelvin e la mole. In questo contesto è il chilogrammo a catturare maggiormente la nostra attenzione, sia perché e un’unità di misura più presente nella nostra quotidianità, sia perché le ragioni della sua ridefinizione sono state spiegate con maggior chiarezza.
Giovanni Mana dell’dell’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica spiega: ” Alcune definizioni, in particolare quella del chilogrammo, sono basate su artefatti materiali, anziché su costanti fisiche, e questi non sono affidabili su scale di tempo molto lunghe”. Il “Grand Kilo”, un cilindro che misura 39 nm di altezza e diametro composto da una lega di platino e iridio, ha mostrato segni di deterioramento. Questo deterioramento del prototipo del chilo ha convinto gli esperti ad abbandonare i prototipi materiali per affidarsi a modelli di tipo fisico-matematico.
Le nuove definizioni sono attese per maggio 2019 a seguito della Conferenza generale sui pesi e le misure prevista per novembre 2018.
Dunque, restiamo in attesa di questa “rivoluzione delle misure” sperando che ci regali bilance “più generose”.
Gessica Liberti