Missione umana verso Marte: è fattibile per la salute degli astronauti

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La più grande preoccupazione nella progettazione di una missione umana verso Marte è la salute degli astronauti e in particolare la minaccia costituita dalle radiazioni.
Scienziati spaziali di tutto il mondo si sono uniti per rispondere alla domanda se saremmo in grado di mantenere questo azzardo per la salute degli astronauti entro limiti accettabili.
La notizia la apprendiamo dal sito della UCLA perché uno degli autori principali è Y.Y. Shprits della suddetta università ed altri colleghi hanno collaborato. La ricerca è stata pubblicata su Space Weather.
Per farla breve la risposta è affermativa, ma vediamo nel dettaglio quali sono le minacce, quali erano le due domande principali a cui rispondere e cosa hanno concluso gli scienziati.
Iniziamo dalla minaccia, le radiazioni, ho parlato al plurale perché ce ne sono di due tipi, quelle, provenienti dal Sole e quelle provenienti dalla galassia e perfino da altre galassie.


La prima domanda è: le radiazioni sarebbero un pericolo intollerabilmente alto per la vita degli astronauti in una missione umana verso Marte che preveda un’andata e ritorno e una permanenza sul pianeta? La risposta è un no, seppur naturalmente condizionato.
La seconda domanda era: la tempistica del viaggio può aiutare a diminuire i rischi per la salute dei partecipanti alla missione? La risposta è decisamente un sì.
Le conclusioni sono che la missione umana verso Marte sarà ragionevolmente al sicuro dalle radiazioni se:
_ l’astronave sarà schermata il giusto. Che vuol dire il giusto? che lo scafo deve essere spesso ma non troppo perché se fosse troppo spesso aumenterebbe la quantità di radiazioni secondarie a cui gli astronauti sarebbero esposti.
_ si scelga il momento giusto per la partenza che sarebbe quando il Sole è al suo picco massimo di attività, questo perché gli scienziati hanno stabilito che le radiazioni provenienti dal cosmo sono le più pericolose e quando l’attività del Sole è massima deviano i pericolosi raggi cosmici galattici. In particolare il periodo migliore per navigare sembrerebbe quello tra sei e dodici mesi dopo il picco di attività solare, perché il Sole ha già passato il suo massimo ma è proprio in quei mesi che le radiazioni provenienti da fuori del Sistema Solare sono più deboli.
_ la durata del viaggio non superi, approssimativamente, i quattro anni. Mediamente il viaggio dovrebbe durare nove mesi, quindi fra andata e ritorno meno di due anni, rimarrebbero quasi due anni per una proficua permanenza su Marte.

Roberto Todini

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