“La puntualità è il ladro del tempo” diceva Oscar Wilde e forse qualcuno l’ha preso un po’ troppo alla lettera. In Gran Bretagna, Lord Michael Bates, ministro del Dipartimento internazionale per lo sviluppo, è arrivato alla camera dei Lord con due minuti di ritardo. Nulla di grave, starete pensando, può succedere a tutti e, invece il ministro lord non la pensa affatto così. Non solo si è scusato con tutti i presenti, ma ha anche addirittura chiesto le dimissioni! Roba da non crederci, se si pensa ai politici nostrani. Già, in Gran Bretagna un ministro si vergogna così tanto per due minuti di ritardo che arriva a dimettersi; mentre in Italia il Parlamento è pieno di politici pluri-indagati, pluri-imputati e pluri-condannati che si candidano senza alcuna vergogna. Un vecchio proverbio diceva: “Paese che vai, usanza che trovi”, ma in questo caso sarebbe più appropriato dire: “Paese che vai, politici che trovi!”
Il motivo di tanta vergogna
Ad avere fatto vergognare profondamente il ministro lord non è stato solo il ritardo in sè, ma il fatto che, a causa di quei due minuti in più, non è riuscito ad essere presente quando la parlamentare Ruth Lister ha posto una domanda. Poiché non è stato ingrado di rispondere alla prima domanda dell’opposizione, il ministro lord ha dichiarato:
“Mi scuso per la maleducazione che ho mostrato non facendomi trovare al mio posto per rispondere alla sua domanda. Nei cinque anni in cui è stato un mio privilegio rispondere alle domande per conto del governo ho sempre creduto che dovremmo elevare il livello di cortesia e rispetto nel rispondere. Mi vergogno per non essere stato al mio posto, e di conseguenza offrirò al primo ministro le mie dimissioni con effetto immediato.”
La Camera dei Lord è rimasta spiazzata da una simile richiesta e si è opposta con forza alle sue dimissioni, insomma lord Michael Bates continuerà ad essere ministro malgrado quei fatidici (per lui) due minuti di ritardo.
Un diverso modo di intendere la politica
Da questo ministro lord i nostri politici avrebbero molto da imparare, sia nella puntualità che nel modo di intendere la politica e il governo di un Paese. In Italia non succederebbe mai che un senatore o un deputato chieda le dimissioni per un lieve ritardo. No, i nostri parlamentari e i nostri ministri sono molto legati alle loro poltrone e ai loro seggi, non se ne staccherebbero per nessun motivo al mondo. Anzi, molti fanno di tutto per farsi eleggere così da poter usufruire dell’immunità parlamentare e di altri privilegi economici e sociali a loro riservati. Pensiamo ai vari Berlusconi, Salvini, Formigoni, ma anche Renzi e il Movimento 5 Stelle: quanti di loro sono stati coinvolti in uno o più processi o casi giudiziari? Praticamente tutti. Quanti di loro sarebbero disposti a scusarsi pubblicamente per quanto fatto? Nessuno. E quanti di loro darebbero le dimissioni per due minuti (ben 120 secondi) di ritardo? Meno di nessuno.
Le elezioni si svolgeranno tra un mese circa, ma di politici votabili, seri e impegnati verso il nostro Paese ce n’è almeno uno che valga quanto il ministro lord inglese?
Carmen Morello