La lista dei ministri del governo Meloni cambia il lessico di governo degli ultimi anni, a partire dal ministro delle Autonomie
Gli amanti della sitcom americana “How I met your mother” ricorderanno senz’altro l’indegna traduzione del titolo fatta da Mediaset, ovvero “E alla fine arriva mamma”. Abituiamoci a questa italianizzazione forzata perché, in effetti, alla fine è arrivata Giorgia. Nella giornata del 21 ottobre 2022 è stata resa nota la lista dei ministri del governo Meloni, chiudendo la stagione del Totoministri, alla quale avevamo partecipato anche noi di Ultima Voce. Lungi dall’essere gufi, le riflessioni che state leggendo registrano lo stupore del sottoscritto alla lettura di certi dicasteri.
Calderoli è il nuovo ministro degli Affari regionali e delle Autonomie
Aridaje, son tornate le truppe della Lega Lombarda. Roberto Calderoli ha ricevuto l’incarico da ministro degli Affari regionali e delle Autonomie. Il ritorno del lessico leghista nell’esecutivo nazionale è senz’altro una notizia che la frangia dura e pura accoglie volentieri. Si è infatti detto che negli ultimi tempi gli imprenditori del Nord abbiano chiesto a gran voce il completamento dell’autonomia regionale. Un ministero, quello di Calderoli, che fa da toccasana al consenso leghista, calato in modo preoccupante soprattutto nelle roccaforti padane che furono.
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Lollobrigida all’Agricoltura e Sovranità alimentare
Francesco Lollobrigida, cognato di Giorgia Meloni, guiderà il Ministero dell’Agricoltura e Sovranità alimentare. Impossibile negare che molti abbiano provato divertimento alla lettura di questo nuovo ministero. Francamente, il concetto di sovranità alimentare pare essere più la continuità di una certa narrazione piuttosto che una impellente priorità. D’altronde, cosa sarebbe la politica senza i suoi miti? Occorre però fare un focus preventivo alla propaganda che verrà. Alla faccia dell’italiansplaining, i grafici della composizione del PIL smentiscono la narrazione secondo cui l’Italia potrebbe campare di turismo e parmigiano. Ma veniamo all’agricoltura: nel 2021, essa ha inciso sul PIL totale italiano con una percentuale del 2.2% (>fonte). Così, tanto per dire.
Inizia una nuova fase della politica italiana
Al di là di queste brevi considerazioni, è appena cominciata una fase cruciale per la storia italiana. Si tratta di un momento drammatico per governare un Paese, cause la guerra e la grave crisi economica che stiamo attraversando. Poco fa c’è stato il giuramento del governo Meloni e alcuni ministri erano visibilmente più tesi di altri nell’accettare l’incarico conferitogli. L’Europa e gli italiani guardano con molta attenzione a ciò che succede nei palazzi romani. La politica sembra essere tornata dopo diversi governi di larghissime intese, e se anche stavolta dovesse fallire allora sì che saranno guai per la tenuta sociale del Paese. Per adesso, auguriamoci il meglio.