Mimmo Nunnari spiega la Calabria agli italiani

Una testimonianza d’amore nei confronti di una terra “metà inferno e metà paradiso”. Come spiega Mimmo Nunnari, autore del libro “La Calabria spiegata agli italiani“, edito da Rubbettino.

Il giornalista ed ex vicedirettore della Tgr Rai conosce come pochi questa regione, difficile da capire per chi non ci è nato. Una terra complicata per gli stessi calabresi, perché ha mille volti, distanti ognuno dall’altro.

Mimmo Nunnari non usa scorciatoie e non fa ricorso alla retorica. Grazie alla conoscenza che ha di questa regione, è riuscito a scrivere uno dei libri più belli che le siano stati dedicati.




I volti della Calabria

Mimmo Nunnari - La Calabria spiegata agli italiani
La Calabria spiegata agli italiani – Fonte: rubettinoeditore.it

Nel tentativo di comprendere e spiegare, l’autore esplora gli antri nascosti della Calabria. Che purtroppo in Europa occupa gli ultimi posti in termini di sviluppo, reddito e proiezioni future. Occupando invece le prime posizioni se si parla di degrado e malavita, abbandono e rassegnazione.

L’autore ritrae la Calabria delle lamentele, condannata da sciagurate scelte postunitarie ad essere il fanalino di coda delle regioni italiane. La Calabria vessata e martoriata dalla ‘ndrangheta. I suoi figli umili e pazienti, ancora animati da un’umanità calorosa. Risultato di una storia contadina e religiosa vecchia di millenni.

Mimmo Nunnari parla soprattutto a loro, oltre che ai forestieri. Perché la triste condizione in cui versa la Calabria non può essere spiegata solo con i maltrattamenti ricevuti dallo Stato. Con l’esilio proclamato dai poteri economici, e con l’indifferenza e la cupidigia usata dalla politica locale nei suoi confronti. Dietro si nascondono un senso di sfiducia e di negatività immutabili. A cui si aggiunge l’inutile attesa che arrivi qualcuno non ben identificato in grado di cambiare le cose.




Calabria – Fonte: ilsileno.it

Passato presente e futuro della Calabria

Intanto il tempo continua a scorrere, mentre i ragazzi calabresi raggiungono il nord in massa per studiare e farsi una vita, sottraendo menti e forze fresche alla loro terra natia. Chi cerca la realizzazione personale, quasi mai trova il coraggio di provarci restando in Calabria.

Il profilo dei nuovi emigranti è differente da quello dei calabresi che tanti decenni addietro abbandonarono la loro regione per andare a fare i minatori e i braccianti, creando ricchezza e benessere altrove.

Ma ieri come oggi la Calabria continua a sprofondare nel sottosviluppo, simbolicamente rappresentabile da Gioia Tauro e dalle illusioni andate in fumo di un polo industriale mai nato.

Mimmo Nunnari ripesca momenti di storia messi colpevolmente nel dimenticatoio. Racconta la vita delle raccoglitrici di olive, l’esistenza difficile delle bagnarote. Ma allo stesso tempo mantiene viva la speranza pennellando i ritratti di personaggi che rappresentano il lato bello e buono di questo terra. Da Cassiodoro a san Catanoso, fino al vescovo Bregantini che calabrese lo è diventato.




Il futuro della Calabria e il superamento del divario economico e culturale con il resto del paese passano necessariamente attraverso la riconciliazione con lo Stato e soprattutto con se stessa. Per non essere più l’ultima della classe servono apertura mentale e predisposizione al cambiamento. Impossibile individuare una figura in grado di avviare questo processo, ma è certo che il primo passo spetta allo Stato.

Michele Lamonaca

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