Senza futuro, disillusa, bruciata, abbandonata, fallita, disorientata, indecisa, in bilico, ignorante, sfortunata. Ecco cosa pensano i giovani d’oggi della propria generazione. I Millennials che protendono continuamente tra un futuro sempre più incerto e un presente che li schiaccia.
Millennials, Generazione Y, Generation Next, Net Generation, echo boom generation. Tante etichette, nomi differenti per indicare le persone nate tra i primi anni ottanta e i primi anni duemila nel mondo occidentale. Una fetta di popolazione sfuggente, fluida, restia a lasciarsi inquadrare in una descrizione univoca e statica.
L’Europa è curiosa e si interroga sulle caratteristiche, le abitudini e sul modo di pensare dei giovani di oggi. ‘Generation What’ è il nome di un progetto web al quale partecipano 12 Paesi europei, un’iniziativa cross mediale con domande che spaziano dalle prospettive professionale al rapporto con la famiglia, dalle esperienze sessuali all’opinione che oggi i ragazzi hanno sull’Europa e sui temi sociali più attuali e scottanti. Con risultati in tempo reale.
Un’indagine che sonda ambizioni, paure, speranze, desideri dei Millennials e che cerca di tracciarne un ritratto – a volte compatto, altre più sfumato e indefinito – in relazione ai Paesi e agli argomenti affrontati. Famiglia, amici e colleghi, amore, sesso, percezione di sé, società e lavoro, futuro, Europa: tutto sotto la lente di ingrandimento, tutto scandito da 149 velocissime domande elaborate da un team di sociologi.
Con i risultati in tempo reale si può avere una fotografia immediata dei Millennials italiani, che si confrontano tra loro e con i loro cugini europei. È forse questo uno degli aspetti più interessanti; il lavoro di ricerca è corredato da testimonianze video in tempo reale e da infografiche per confrontare le risposte di ogni Paese con gli altri.
Significativo (e preoccupante) è vedere come i giovani descrivano se stessi mediante semplici parole, ma che risuonano sorde e che si portano dietro una scia infinita di pesantezza e grigiore, eppure così realista: una generazione senza futuro, disillusa, bruciata, abbandonata, fallita, disorientata, indecisa, in bilico, ignorante, sfortunata. Questi gli aggettivi con cui i giovani si sono descritti. Questa la percezione che hanno di se stessi e della realtà che li circonda.
I Millennials, i giovani che spesso accusiamo di non interessarsi alla società in cui vivono, colpevoli di non conoscere le norme europee che decidono tutto di noi, rei di non partecipare alla vita politica oppure di non combattere per difendere i propri diritti. Quella stessa generazione che, invece, forse, conosce fin troppo bene l’oscurità in cui è immersa, completamente, dalla testa ai piedi, e per questo, probabilmente, resta immobile, pietrificata, inerme, schiacciata, cercando di non morire.